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Il Riflesso degli Eroi: un libro sulla storia degli eroi dei carabinieri nella storia d’Italia

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Il 23 ottobre 1860 entrava a Napoli il primo contingente dei Carabinieri. Un legame, dunque, quello tra l’Arma e la città che comincia ancor prima dell’Unità nazionale. Un legame solido, di abnegazione ed eroismo, ricco di testimonianze, tra cui spicca quella più nota del vice brigadiere napoletano Salvo D’Acquisto, e che si diffonde e rafforza in tutta Italia, con un particolare riferimento all’Italia meridionale.

Il libro “Il riflesso degli eroi” (Rogiosi editore) presentato nel Centro congressi dell’Università Federico II è una raccolta di storie di impegno civile, di atti di eroismo, di sacrifici, di uomini al servizio della Nazione, alcuni celebri, altri meno conosciuti. Il volume è stato scritto dal Generale C.A. Andrea Rispoli, dallo storico Vincenzo Cuomo e dal Capitano Marco Catizone, con trasporto e rigore scientifico, facendo appassionare il lettore alle storie, accompagnate da numerose immagini, riproduzioni di documenti e disegni che arricchiscono l’opera. Attraverso alcuni dei momenti più importanti della nostra storia parla della lotta al brigantaggio, della Grande Guerra, della resistenza al nazi-fascismo, della lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, delle attività all’estero e dei caduti di Nassirya, culminando nelle azioni di alcuni carabinieri “eroi di tutti i giorni” che vigilano e si sacrificano quotidianamente per consentire una ordinata, sicura e libera vita civile del nostro Paese. Si conclude con una doverosa carrellata fotografica dei volti degli eroi. I diritti d’autore del libro saranno interamente devoluti all’O.N.A.O.M.A.C., l’opera che, dal 1948, assiste e supporta nel percorso di crescita gli orfani dei militari dell’Arma, insieme alle loro vedove. Un segno concreto e tangibile di aiuto a chi ha perso un proprio caro.

“Abnegazione, convinzione e coraggio nello svolgimento del servizio istituzionale, sublimati fino all’estremo sacrificio, nei quali ogni Carabiniere di ogni tempo può riconoscersi. Questo è il grande insegnamento per le nuove generazioni di Carabinieri che questa raccolta tenta di offrire”, si legge nella premessa degli autori del libro presentato con il sindaco Gaetano Manfredi, il rettore dell’Università Federico II di Napoli Matteo Lorito, il presidente dell’Istituto campano per la storia della resistenza Guido D’Agostino, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli Amedeo Manzo e il Generale C.A. Andrea Rispoli, Comandante interregionale Carabinieri “Ogaden” e coautore del volume, moderati dal direttore de Il Mattino Francesco Decore.

“Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”. Sono le parole di Carlo Alberto dalla Chiesa scelte per la quarta di copertina di un volume che vuole essere un omaggio al valore dei carabinieri, un modello di vita e un messaggio di speranza per una società sempre migliore, grazie all’impegno, alla passione e all’altruismo. “Questa raccolta mette in luce storie straordinarie, le imprese di uomini che con il loro operato hanno contraddistinto la storia dell’Arma e dell’Italia e rappresentano un esempio importante per le giovani generazioni”, il commento del sindaco Gaetano Manfredi, che ha anche firmato la prefazione del volume.

“La storia dei Carabinieri è la storia del nostro paese al quale noi ci sentiamo di associare la storia del credito cooperativo, fatto di uomini presenti in ogni paese, in ogni cittadina più o meno piccola, che da 150 anni e più operano nel silenzio, quotidianamente, operosamente, per il bene della nazione. L’Italia è fortunatamente composta da uomini così, che credono nei territori, nei valori della comunità, nella giustizia. Uomini che hanno fatto la Storia con la “S” maiuscola, come Salvo d’Acquisto nella lotta ai nazifascisti, e tantissimi altri che hanno fatto la storia di tutti i giorni, garantendo la sicurezza delle nostre comunità. E’ per questo motivo che noi ci sentiamo così vicini ai Carabinieri, perché anche noi del credito cooperativo, sin dalle sue forme originarie delle casse rurali e agricole, siamo stati al fianco delle comunità”, sottolinea Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli.

“Ho sentito il rinnovato bisogno di scrivere questo volume dopo che, nelle mie attività istituzionali di ispezione e visita ai 19 Comandi Provinciali dipendenti dal Comando Interregionale “Ogaden”, ho incontrato decine di familiari di militari caduti in servizio e decorati con le massime onorificenze dello Stato”, ha aggiunto il Generale Rispoli. “Racconti brevi, ma densi di valori e ideali, che possono spingere il lettore ad approfondire e conoscere sempre più le proprie radici. E’ un omaggio a quei caduti e ai loro familiari, che pur dovendo convivere con questo dolore, devono continuare a sentire l’orgoglio di ciò che rappresentano i loro cari per l’Arma dei Carabinieri e per l’Italia.

Quegli Eroi hanno dedicato la loro vita al servizio e al prossimo, per la nostra sicurezza e libertà, definendo la Storia non solo dell’Istituzione, ma dell’intero Paese”. L’Alto Ufficiale ha concluso con una promessa “Le loro storie non saranno mai dimenticate, l’Arma dei Carabinieri sarà sempre a fianco dei loro familiari, perché siamo, ora e per sempre, debitori di questi Eroi, il cui riflesso continuerà ad indicare la via corretta, in ogni tempo e in ogni luogo.”

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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