Costi fittizi, non realmente sostenuti, che avrebbero fatto risparmiare circa €20.000 di IVA tra il 2017 e 2018 alla Cogepa, società amministrata da Virginia Pellegrino, ma secondo la tesi della procura Aversa-Napoli Nord nelle mani di Vincenzo Pellegrino, imprenditore di 52 anni e cognato di Filippo Capaldo, Il nipote del boss Michele Zagaria. È questa l’accusa che ha mosso la procura aversana nei confronti dei due Pellegrino che sono a rischio di rinvio a giudizio. Nel mese di settembre si saprà sì si aprirà o meno il processo, dopo che verrà svolta l’udienza preliminare del tribunale normanno. Pellegrino era finito sotto processo nato dall’inchiesta Medea, con l’accusa di concorso esterno al clan dei Casalesi. L’imprenditore 52enne è stato poi assolto dalle accuse, con sentenza definitiva.