Era il 17 giugno 1983, quando Enzo Tortora venne arrestato all’hotel Plaza di Roma. Fu un arresto mediatico, che segnò l’inizio di una tragica vicenda giudiziaria.
Pertanto, l’Unione delle Camere penali italiane e la Fondazione Enzo Tortora hanno organizzato per oggi, a 40 anni di distanza, una conferenza stampa alla quale parteciperanno anche i testimoni della battaglia di Enzo Tortora, per vedere affermata l’evidenza della propria innocenza e l’impegno per una giustizia giusta.
Inoltre, saranno presenti anche la compagna Francesca Scopelliti, il presidente dell’UCPI Giandomenico Caiazza, Emma Bonino, Enrico Costa, Francesco Rutelli e Marco Taradash. L’evento avrà luogo nella zona antistante l’hotel Plaza, e a tal proposito la leader di +Europa Emma Bonino, ha voluto mandare un messaggio per l’occasione:
“Provate a mettervi nei panni di un uomo innocente, che nel cuore della notte viene arrestato e trasformato pubblicamente in un mostro. Provate ad immaginare la solitudine, la rabbia, la frustrazione, il senso di smarrimento per i propri cari, i colleghi, gli amici. I più giovani non ricordano l’arresto del 17 giugno 1983 di Enzo Tortora, di quel celebre conduttore televisivo che da ‘uomo perbene’ divenne ‘camorrista’ per un errore giudiziario. Dopo mesi di galera, di sofferenza, e dopo una battaglia politica con noi radicali, con Marco Pannella, Tortora ebbe il riconoscimento della sua innocenza, ma l’atteggiamento colpevolista e giustizialista che lo colpì e che ancora oggi ha grande diffusione, dimostra che siamo molto lontani da una concezione di giustizia giusta”.
Poi, aggiunge: “Bisogna ricordare sempre che, ciascuno è innocente fino a quando non ne viene data colpevolezza con sentenza definitiva, e l’errore giudiziario ai danni di Tortora dimostra come l’approccio colpevolista non porti da nessuna parte. Dopo 40 anni siamo ancora qui, a spiegare che senza una giustizia davvero giusta non c’è libertà”.