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La photoexperience di Giuseppe Annunziata dall’animo surreale, Capri contornata dai ‘suoi’ ritratti sensoriali

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Annunziata approda nel clou del mare Caprese, con la sua attrezzatura, ritraendo scene dalle composizioni naturali, che catturano la vera espressione dell’arte nella varie angolazioni.
Il Wedding Caprese di Annunziata è un dialogo tra le parti, un momento di consacrazione per coloro che onorano religiosamente il sagrato ma dall’altro abbiamo un uomo che coglie ciò che le parole non possono dimostrare. Le sue foto sono verità, i suoi occhi raccolgono un reperto capace di far rivivere con intensità ogni giorno.

La maggior parte di coloro che scelgono Annunziata nel salotto del mondo così denominato, ottengono un concept di energia tra natura e corporeità di purezza, che toccano tutti gli interlocutori d’Italia. Egli utilizza i colori che sfiorano le pupille dei nostri occhi, che incrociano lo sguardo degli amanti, foto rievocative che aleggiano nella nostra testa da deciderne platonicamente la colonna sonora istantanea. Il fotoreporter dalla intelligenza prodigiosa, dalla dote sequenziale di colori e fiori intrisi dei profumi capresi, un luogo di meditazione per l’artista, di degustazione della cucina italiana, colui che “sposa” le scelte dell’amore e le amplifica e personalizza in un rapporto eterno.

Un connubio perfetto con l’organizzazione di Capri Wedding che favorisce l’esternazione di cogliere l’opportunità di scattare incessantemente e immortalare, luoghi, momenti, interscambio di fedi, abbracci paterni dei luoghi panoramici capresi ed infine, dulcis in fundo, il padre che accompagna per mano la sposa. Anche questo è il fascino introspettivo di Annunziata. ll corpus professionale che dirige il fotoreporter è stato scelto per la loro grinta motivazionale, per il vestiario elegante e raffinato, ma sopratutto per lo spirito di continua condivisione e partecipazione, per tutti coloro che scelgono il loro sogno sull’isola caprese .

l’Isola ha scelto lui e continua ad esporre ogni giorno la sacralità fuori dalla mondanità. Il sacro ed il profano lontano dal eccesso danaroso, portando la sua truppa e continuando a testare luoghi che gli consentono di cogliere molteplici aspetti di quei luoghi fermi nel tempo, che anche dopo millenni portano in serbo non solo la scelta di una vita, ma la nostalgia di quella felicità che grazie all’artista non torna più

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