La morte di Silvio Berlusconi ha fatto in pochi minuti il giro del mondo, monopolizzando le prime pagine dei principali quotidiani e le aperture delle principali emittenti televisive, gettando nello sconforto tutti coloro che lo ammiravano.
Pertanto, arrivano le prime reazioni dal mondo della politica, partendo dal commento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni:
“Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente, era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni, e sono state esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell’impresa. Con lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. Addio Silvio”.
Oltre ad essere stato un grande statista e un personaggio influente dal punto di vista politico e imprenditoriale, egli era anche il presidente più vincente della storia del calcio, soprattutto grazie ai successi ottenuti con il suo Milan, di cui è stato presidente per circa 30 anni.
A tal proposito, arriva il ricordo del suo primo allenatore vincente, Arrigo Sacchi:
“Sto male, nonostante tutto non me l’aspettavo. Silvio Berlusconi è stato un uomo generoso ed ha cercato di cambiare questo Paese difficile, formato da individualisti. Lo era anche lui? No, pensava d’insieme e vedeva lontano: quando mi prese gli dissi ‘lei o è pazzo o è un genio’. Visti i risultati, datemi voi la risposta…”.