C’è la sensazione che sia morta una figlia; una nipote o una sorella. Una persona che in molti hanno imparato a conoscere negli ultimi giorni grazie alle immagini, ai messaggi WhatsApp apparsi sui giornali, ai racconti di mamma Loredana e alle interviste televisive. Giulia Tramontano “vive” anche nel paese che la 29enne aveva lasciato cinque anni fa per trasferirsi a Senago, nella periferia milanese. E lo si capisce dagli striscioni appesi lungo la strada, che si confondono con i festoni di festeggiamenti del Napoli. A via Lambrakis, traversa dalla centralissima via Roma, a due passi da casa Tramontano/Famiano, è comparso in questi giorni uno striscione che riprende quella che ormai è diventata un’immagine iconica delle vittime di femminicidio: la foto di Giulia col pancione scattata a Formentera, poco più di un mese fa, diventata virale durante gli appelli lanciati nei primi giorni della scomparsa.
La figura, sul manifesto, è stata stilizzata e trasformata in un angelo che stringe tra le braccia il piccolo Thiago, il bimbo di 7 mesi che portava in grembo e che sarebbe nato tra due mesi. “Chiudiamo gli occhi, Thiago. Li aprirai in un posto migliore, promesso”, si legge. Al centro, invece, campeggia un’altra scritta: “Chi vive nei ricordi degli altri non muore mai…”. Sant’Antimo ha deciso di adottare simbolicamente entrambi: Giulia e Thiago. E per dimostrarlo, in attesa dei funerali che verranno celebrati nei prossimi giorni, giovedì la cittadinanza ha promosso una fiaccolata. A postare l’invito nelle sue storie Instagram è stata Chiara Tramontano, la sorella della ventinovenne. L’evento partirà alle 19 dalla villa comunale Del Rio con arrivo in piazza della Repubblica. Un modo per far rivivere Giulia, non rendere vana la sua fine.