Anche Corrado Ferlaino ha pagato il suo piccolo “pegno” per la vittoria scudetto del Napoli. Il presidente dei primi due scudetti, 92 anni, è andato a Buenos Aires a salutare e ringraziare Maradona, facendogli visita al cimitero dov’è sepolto insieme ai suoi genitori. Con lo storico presidente del Napoli anche la compagna Roberta Cassol e una delegazione di amici e sostenitori azzurri, con cui Ferlaino ha seguito la partita Napoli-Samp.
“Credo nell’aldilà e credo che abbia fatto qualcosa per il Napoli – ha spiegato Ferlaino a proposito del Diez – Una preghiera di sicuro e forse ci ha messo anche una parola buona col padreterno. Stamani quando sono arrivato al cimitero ero molto commosso. Sono stato a Buenos Aires varie volte, l’ultima una ventina d’anni fa quando Diego ebbe il primo infarto. Ho pregato in silenzio sulla sua tomba. Mi sono tenuto per me le mie emozioni, mi sono illuso di parlarci. È morto troppo presto. Tutto potevo pensare tranne che dover venire a pregare sulla sua tomba”, ha spiegato all’Ansa Ferlaino.
Al cimitero Jardin Bellavista l’ex patron ha portato un mazzo di fiori biancazzurri come i colori del Napoli e dell’Argentina. “Ho cercato di fregare le telecamere per scattare qualche foto ma non ci sono riuscito. Forse Maradona si sarà arrabbiato con me e avrà pensato ‘ma che napoletano è questo'”. “Spero che Maradona continui a proteggerci da lassù. Ma non vorrei caricarlo di ulteriori responsabilità”, ha concluso l’uomo che lo portò a Napoli.