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De Laurentiis parla del successore di Luciano Spalletti: “Ancora non sono in grado di stupire”

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“Adesso comincia la corrida. Il povero Corrado ci guarda la lassù. Ragazzi miei quanto siete coesi nella vostra generosa incosciente stupidità. Io capisco che bisogna riempire i titoli, che tutti debbano campare, ma qui ci vuole un po’ di professionalità, serietà e soprattutto capacità di attendere. Voi volete che la festa continui sempre con grandi titoloni. E io lo capisco, perchè facendo cinema quando facevamo i trailer realizzavamo delle cose che dovessero stupire. Io ancora non sono in grado di stupirvi. Abbiamo tutto il mese di giugno, sul mio tavolo ci sono almeno venti candidature, c’è tutta l’Europa, sono aumentate. Ieri durante la preparazione della festa riflettevo, prendevo appunti, segnavo, scrivevo, ho fatto l’allenatore di me stesso”. Così Aurelio De Laurentiis, nel corso di un’intervista rilasciata al programma Rai “Uno Mattina”, ha parlato della questione allenatore e del possibile successore di Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli.

Il patron azzurro ha poi parlato anche del futuro del calcio e della questione stadi: “I comuni sono, nella maggior parte dei casi, in dissesto finanziario. Non hanno fondi per poter fare la manutenzione o migliorare gli stadi. Bisognerebbe fare una legge per la quale i comuni, a chi vuole investire, possano cedere per 99 anni questi stadi che altrimenti vanno in sofferenza. Con una legge che passi sopra le teste delle sovrintendenze che, non essendo dei professionisti calcistici, molto spesso mettono veti che sono impossibili da considerare. Oggi il calcio si gioca anche in maniera virtuale. Gli stadi devono essere senza pista d’atletica, con gli spalti a bordo campo, dotati di tutte le misure di sicurezza necessarie. E soprattutto basta con questi seggiolini scomodissimi, servono delle poltrone dove uno possa stare comodo come al cinema. Allo stadio bisognerebbe andare tre ore prima e andarsene tre ore dopo, farlo diventare un centro familiare di convivenze”.

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