NAPOLI – Tanto tuonò che piovve! Dopo fiumi di parole scritte, sia dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ovviamente dopo aver fatto accurate indagini, sia dai colleghi giornalisti dell’area casertana che dal sottoscritto attraverso le pagine di questa testata e nella sua seconda opera letteraria “Criminalfare le politiche sociali della mafia” (compra qui), la Procura di Salerno a distanza di mesi da quella di Caserta si è mossa a riguardo le ingerenze criminali all’interno delle cooperative sociali che operano nel mondo del Terzo Settore.
La notizia è di alcuni giorni fa ed è ufficiale. La Società Cooperativa “Eco” con sede a Scafati, rappresentata dalla “Lady Welfare” Sofia Flauto è stata raggiunta dal provvedimento di interdizione antimafia. Provvedimento propedeutico alle indagini che vedono la “Lady Welfare” insieme all’ex marito, ma marito de facto, Luigi Lagravanese, da sempre ritenuto “plenipotenziario” del clan dei casalesi, imputati nel processo dove sono accusati di Concussione, Turbata libertà di incanti, Associazione di tipo mafioso anche straniere e Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio consumatisi in vari comuni come Caserta, Aversa, Afragola, Frattamaggiore e Castellammare di Stabia. Insomma una posizione da imputati non proprio di basso profilo.
Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, sembrerebbe che la “Eco” già sotto la lente della Magistratura e all’attenzione della lenta e farraginosa azione della Prefettura – ma meglio tardi che mai – sia solo la punta dell’iceberg di una serie di interdittive che raggiungerà un arcipelago di società cooperative ritenute legate a doppio filo a Sofia Flauto. Voci di corridoio vogliono che in tutto i provvedimenti interdittivi ne saranno all’incirca sette. Vi terremo aggiornati nelle prossime ore.
Fermo restando che il provvedimento di interdizione antimafia è un’azione preventiva messa su dalla Prefettura per evitare ingerenze criminali nella commistione pubblico-privato dell’erogazione dei servizi sociali e che viaggia su binari paralleli al processo penale che vede coinvolti la “Lady Welfare” e altri esponenti ritenuti legati al clan dei casalesi, ci corre l’obbligo ricordare che per la Presidente della cooperativa “Eco”, in questi anni, hanno garantito tantissimi esponenti politici che insieme a lei hanno promosso azioni politiche degne di nota, dal punto di vista economico, in ambito dei serivizi sociali.
A partire dall’Assessore regionale e fedelissima del Govenatore della Campania, Lucia Fortini che addirittura in occasione della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2020, in un evento a Frattamaggiore la presentò come sua amica. È giusto ricordare che durante la pandemia da Covid l’Assessore regionale inserì la stessa Sofia Flauto come membro della Task Force di prevenzione, creando un conflitto di interesse tra banditori e partecipante a bandi di gara pubblica. Inoltre la Fortini segnalò la “Lady Welfare”, facendola nominare, membro dell’OTC (Organismo Territoriale di Controllo). In parole povere. Grazie all’intercessione dell’Assessore alle Politiche Sociali regionale, Sofia Flauto è stata in grado di ricoprire ruoli di estrema importanza e delicatezza dal punto di vista di movimentazione monetaria e se solo pensiamo che questo personaggio è accusato di essere connivente col clan dei casalesi, il tutto fa accaponare la pelle. Ma non è finita qua.
Lady Welfare, così come è scritto anche nell’informativa del novembre 2021, appare come una donna scaltra e carismatica, molto vicina agli ambienti del clan dei casalesi, al punto tale da essere in grado di entrare sempre dalle porte principali nelle stanze della potestà politica. Tutto quanto scritto nell’informativa viene dimostrato anche dal suo strettissimo rapporto personale e professionale intrattenuto con la vicesindaco di Crispano Lara Imitazione, il dominus Afragolese ex Senatore Vincenzo Nespoli, il dirigente frattese Rodolfo De Rosa, il consigliere comunale di Sant’Antimo Gabriele Pappadia che attraverso la sua associazione presta i locali per i colloqui del Servizio Civile affidato alla Cooperativa Sociale ECO, così come avviene a Brusciano che pel tramite del dirigente Renato Grimaldi alla stessa cooperativa le viene data la possibilità di redigere le graduatorie che stabiliscono la nomenclatura del SCU del 2022.
Altri enti e ambiti sono interessati, dato che le cooperative legate alla Lady Welfare sono affidatarie di servizi e di questo dovrà farsene carico la Prefettura che deciderà di commissariare le cooperative e/o interdirle definitivamente a scandenza contratti. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.