Tre capi comandavano decine tra affiliati e pusher: questo era l’organigramma dei tre clan che si erano federati nel Sistema dei Quartieri Spagnoli. Tra il 2018 e il 2020 la Procura di Napoli e le forze dell’ordine hanno accertato l’esistenza di un’associazione camorristica strutturata in diversi gruppi criminali che avevano rapporti con i Mazzarella e i Contini. Al vertice del Sistema dei Quartieri c’erano Eduardo Saltalamacchia, Vincenzo Masiello ed Antonio Esposito. Insieme imponevano le estorsioni, soprattutto contro i commercianti e i gestori di piazze di spaccio, controllavano la vendita al dettaglio della droga, in particolar modo nelle zone della Pignasecca, di Largo Baracche e della Speranzella. Nel 2019, in seguito alla sua scarcerazione, Saltalamacchia riprese il controllo della Pignasecca, insieme ad Esposito e Masiello.
Ieri mattina la Polizia di Stato di Napoli ed i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia Napoli Centro eseguiva nella zona dei Quartieri Spagnoli un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta dei magistrati della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 53 persone. Sono gravemente indiziate, a vario titolo, quindi, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco. L’indagine accertava anche l’esistenza di un gruppo criminale guidato da Carmine Furgiero, alias o’pop, e dal figlio Luigi, che gestivano un piazza di spaccio nella zona di vico Canale a Taverna Penta. Infatti da anni pagavano i tre clan dei Quartieri, ricevendo all’occorrenza sostegno.
Ricostruite anche attraverso le immagini di sistemi di videosorveglianza la frenetica attività di vendita al dettaglio nella piazza della sposa, situata proprio con i luoghi dove ci sono le abitazioni della famiglia Furgiero. I magistrati hanno dimostrato come lo stesso gruppo criminale si avvalesse di tanti pusher che, a seguito di contatti telefonici, consegnavano direttamente alle abitazioni dei clienti o in luoghi concordati. Nel cuore dei Quartieri Spagnoli c’era anche un gruppo criminale guidato dalla famiglia Masiello, con al vertice Antonio, alias o’nu, e suo figlio Vincenzo, o’cucù. I due gestivano i ricchi traffici di droga ed avevano armi da fuoco. La piazza era militarmente presidiata h24 dalle vedette, che si alternavano in base a turni prestabiliti mentre la droga era confezionata all’interno di un immobile in Vico Teatro nuovo. Le vendite avvenivano anche grazie ai panieri calati dalle finestre o consentendo l’accesso al cliente accompagnato dal pusher.