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Giovane accusato di violenza sessuale per aver messo incinta una tredicenne: la situazione

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Ha dell’incredibile quanto avvenuto al Tribunale di Mantova, dove un ventenne e una quindicenne si sono presentati con la figlia in braccio davanti al giudice. Fin qui nulla di strano, se non fosse che lui è sotto processo per aver compiuto atti sessuali illeciti nei confronti della ragazza, all’epoca tredicenne.

In particolare i fatti risalgono al 2021, quando l’imputato e la ragazza avevano iniziato una relazione nata dalla frequentazione delle rispettive famiglie, amiche da diversi anni. Poi, una volta che rimase incinta, furono gli stessi suoi insegnanti a segnalare l’accaduto ai servizi sociali.

Tuttavia, una volta interrogata dai carabinieri, la giovane sostenne di non essere stata vittima di abusi e che quella col ragazzo, era una vera storia d’amore. Ciò nonostante, fu aperto un fascicolo a carico del giovane in base all’articolo 609-quater del codice penale, secondo cui chi compie atti sessuali con una persona minore di 14 anni è punibile in ogni caso con le pene previste per la violenza sessuale.

Pertanto, i due si sono presentati insieme all’udienza preliminare con al seguito la figlia, che adesso ha un anno. Ecco l’arringa dell’avvocato del ragazzo, Giovanni Gasparini:

“A sconfessare la violenza è stato lo stesso atteggiamento dei ragazzi, mano nella mano. Una situazione molto tenera, che dimostra come siano innamoratissimi e compongano una famiglia molto unita. Questa è una vicenda molto particolare. La legge stabilisce dei limiti al di qua dei quali si pone l’illiceità. Questi limiti, però, devono essere precisi e determinanti. Ma questo solco dell’illiceità è difficile da stabilire. Spetta a noi avvocati far emergere la peculiarità del caso, e distinguere tra fattispecie penale astratta e realtà. Se il fatto fosse avvenuto solo otto mesi dopo, la ragazza avrebbe avuto 14 anni e sarebbe stato lecito”.

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