Il pm Vincenzo Russo ha chiesto 24 anni di carcere per Elena Gioia e Giovanni Limata, coppia di fidanzati che hanno programmato ed eseguito il brutale omicidio di Aldo Gioia, papà della ragazza. I fatti sono avvenuti la notte del 24 aprile 2021 ad Avellino. L’uomo è stato ammazzato con 15 coltellate mentre dormiva sul divano di casa. Secondo gli inquirenti l’omicidio era stato pianificato dai due giovani: a sferrare i colpi era stato Limata, che secondo il piano, organizzato con la ragazza, avrebbe dovuto ammazzare anche la madre e la sorella della fidanzata. Il movente sarebbe stato nel fatto che l’uomo non condivideva la relazione tra i due.
Per il pm Russo i due imputati “sono due persone che hanno commesso un delitto brutale, ma sono pur sempre due ragazzini” e “non c’è alcun aspetto di psicopatia, non c’è una malattia. In aula erano presenti Limata e la madre, mentre Elena Gioia ha rinunciato. “Devo ammazzare anche tua sorella?” chiede Limata alla fidanzata. E lei: “Si, tutti”. È quanto emerge dagli sms che i due si sono scambiati prima dell’omicidio. E poi c’è quello che ha dato il via a tutto: “Si è addormentato, scendo e vengo ad aprirti”. Quella sera Limata entrò nell’abitazione di Gioia e sferrò contro l’uomo, che dormiva sul divano, una quindicina di fendenti; secondo i periti tre sono stati quelli mortali. Aldo Gioia fu portato in ospedale dove morì poco dopo.
Inizialmente Elena Gioia parlò di una irruzione di ladri, ma le indagini si concentrarono subito sulla coppia. Limata venne rintracciato nella sua abitazione di Cervinara e consegnò agli investigatori l’arma del delitto, un coltello da caccia. Agli atti anche un messaggio inviato dal ragazzo a un’amica, dopo l’omicidio: “Sono un mostro, più lo colpivo, più mi piaceva”.