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Scudetto Napoli. Generazioni a confronto le testimonianze di chi si è goduto i primi due titoli e di chi è “nato” con il terzo

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Trentatre anni dopo il Napoli è di nuovo campione d’Italia. La gioia dei tifosi è maturata col passare dei mesi, accumulandosi per poi esplodere al triplice fischio del match di Udine: il 4 maggio 2023 è storia, così come il 10 maggio 1987 e il 29 aprile 1990. Per chi è riuscito a godersi le prime due gioie azzurre, le sensazioni percepite dopo la fine dei giochi alla Dacia Arena non sono nuove. Lo racconta Procolo, nato nel 1939, che i primi due campionati vinti dal Napoli li ricorda bene: «Andai a vedere la partita a Torino con mio figlio, lì i tifosi della Juventus ci dissero che gli interessava solo non vincessero Milan e Inter. Questo scudetto invece è stata un’impresa che non mi aspettavo, sono davvero contento».

Dopo il doppio sogno, il vuoto. Trentatre lunghi anni di attesa prima di riassaporare quelle emozioni. Per chi – per motivi anagrafici – non è riuscito a godersi il Napoli di Maradona, questo titolo ha il sapore delle storie tramandate dai padri, zii e nonni. È il caso di Antonio, nato alla fine degli anni Novanta, che sogna lo scudetto da quando era bambino: «L’ho sempre immaginato attraverso i racconti di mio zio, con il quale condivido la passione per il Napoli e che mi ha raccontato ciò che successe durante i festeggiamenti per il primo e per il secondo scudetto. È stato bellissimo vedere così tante persone unite per un’unica passione, spero solo che questo terzo apra una lunga scia di scudetti».

Per Matteo, classe 2001, è «un’emozione indescrivibile e una vittoria che ha un sapore completamente diverso rispetto agli scudetti vinti dalle altre squadre». Gabriella, 19 anni compiuti quest’anno, ringrazia invece suo padre per averle trasmesso la passione per il Napoli sin da piccola. «Ho ricordi sia belli che brutti legati a questa squadra.La passione “di padre in figlio” è stata trasmessa anche a Nunzio. Aveva appena quattro anni quando Maradona ha portato il popolo azzurro il primo titolo della sua storia, ma era grande abbastanza da ricordare il suo quartiere addobbato e le persone festeggiare in occasione della vittoria del secondo scudetto: «Questo tricolore lo sento davvero mio, cucito addosso. È un’emozione unica ed è stato davvero stupendo poter finalmente festeggiare».

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Calcio, l’Italia batte il Belgio e si qualifica ai quarti di Nations League: decide un gol di Tonali

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Alzi la mano chi, dopo gli Europei tedeschi dello scorso giugno, avrebbe scommesso ancora sulla Nazionale di Luciano Spalletti. Probabilmente pochi o nessuno, ma quello che emerge dalla vittoria ottenuta ieri sera contro il Belgio che ci consente di staccare il pass per i quarti della Nations League, ci fa sicuramente ben sperare.

Infatti, se quella con la Francia a settembre era stata la partita della rinascita, quella di ieri sera allo stadio Re Luigi Baldoino di Bruxelles è stata una dimostrazione di forza e compattezza, una vittoria di grande carattere, dopo una partita nella quale l’Italia ha spesso dominato il gioco e controllato la manovra, ma dove ha saputo anche soffrire.

Insomma, la Nazionale inizia ad assumere i tratti del suo allenatore: bella e cattiva quanto basta, capace di giocare a calcio e di combattere quando l’occasione lo richiede. Alla fine la decide un gol di Tonali nel primo tempo, al termine di una splendida azione corale che ha visto l’ex milanista battere il belga Casteels con un comodo tap-in.

Ora testa a domenica e al big match con la Francia al Meazza, con il cuore sgombro dalle pressioni di una qualificazione ormai già ottenuta e con la consapevolezza di aver aperto un nuovo ciclo azzurro che si spera possa darci tante soddisfazioni.

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Calcio, l’Inter domina ma non va oltre il pari con il Napoli: è 1-1 al Meazza

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Si è concluso con un pareggio il big match della 12esima giornata di Serie A, che ha visto affrontarsi allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro i padroni di casa dell’Inter e il Napoli allenato da Antonio Conte.

Nel primo tempo sono i nerazzurri a fare la partita, ma è il Napoli a passare in vantaggio grazie ad uno schema su palla inattiva concluso dal tocco sotto porta dello scozzese McTominay, bravo a sfruttare la disattenzione di Dumfries in marcatura. Sembra in discesa la gara per gli azzurri, fino a quando Hakan Calhanoglu non decide di buttare giù la porta con un destro imparabile che si infila nel sette, senza lasciare scampo a Meret.

La ripresa è un monologo dell’Inter, che tiene in mano il pallino del gioco e crea tante occasioni da gol non finalizzate dagli uomini di Inzaghi, su tutte il rigore sbagliato da Calhanoglu alla mezz’ora, per fallo in area su Dumfries.

Nel finale occasione anche per gli ospiti, con Simeone che non inquadra lo specchio della porta da pochi metri, dopo aver anticipato il suo diretto marcatore. Un punto che fa bene soprattutto al Napoli, che esce indenne dal Meazza e mantiene la vetta della classifica con un punto di vantaggio su Inter, Fiorentina, Atalanta e Lazio.

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Napoli, che bello senza coppe: batte il Milan e consolida il primato

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Una vittoria convincente, senza quasi mai rischiare di prendere gol e segnandone due in un tempo, sufficienti per vincere la sfida del Meazza contro il Milan.

I padroni di casa si presentano al match con gli azzurri senza gli squalificati Theo Hernandez e Reijnders, cui si aggiunge il forfait dell’ultimo minuto di Pulisic per un attacco di gastroenterite.

Gli uomini di Conte entrano in campo con un’idea ben precisa, che si tramuta nel gol di Lukaku dopo appena 5 minuti, grazie al filtrante di Zambo Anguissa che taglia la difesa rossonera e consente al numero 11 belga di siglare il vantaggio. Poi ci pensa Kvaratskheila a raddoppiare sul finire del tempo, con un assolo degno dei tempi migliori e un tiro che seppur non irresistibile supera Maignan.

Il secondo tempo è uno sterile monologo del Milan, che trova il gol con Morata a inizio ripresa, giustamente annullato per il fuorigioco dell’attaccante spagnolo. Poi nulla più, con un Napoli che si limita a difendersi chiudendo ogni spazio e un Milan che non si sveglia nemmeno con gli ingressi dell’acciaccato Pulisic e di Rafael Leao, l’escluso eccellente.

Conte porta il vantaggio dall’Inter a 7 punti, in attesa del match dei nerazzurri sul campo dell’Empoli, e tenta la prima fuga della stagione, grazie ad un calendario favorevole e al vantaggio di non giocare le coppe.

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