Quattro David di Donatello per tre film. ‘Esterno notte’ di Marco Bellocchio, ‘La stranezza’ di Roberto Andò e ‘Le otto montagne’ di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Film, quest’ultimo, che si aggiudica, nel suo poker, il premio maggiore, per il miglior film. Una statuetta per ‘Nostalgia’ di Mario Martone, e va a Francesco Di Leva miglior attore non protagonista nei panni del parroco della Sanità modellato su padre Antonio Loffredo. Questi i protagonisti della 68esima edizione dei David di Donatello, i premi più importanti del cinema italiano assegnati ieri sera a Cinecittà e su Raiuno nella lunga diretta condotta da Carlo Conti con Matilde Gioli.
Incontenibile l’entusiasmo dell’attore napoletano, al suo primo David. “La prima cosa che mi viene in mente è che maggio è proprio un mese fortunato. A maggio il Napoli ha vinto i suoi scudetti, a maggio è nato mio figlio e ora arriva questo premio che mi riempie di gioia» dice, prima dei ringraziamenti di rito. “Grazie a Mario Martone, che da 25 anni accompagna la mia carriera. Quel che ha fatto con me stiamo stiamo cercando di farlo con i ragazzi del Nest di San Giovanni a Teduccio, una palestra di teatro e di vita. E grazie a Pierfrancesco Favino, perché senza di lui non avrei potuto vincere”. L’attore ha dedicato il premio alla moglie Carmela, in lacrime tra il pubblico: “Amore mio, Carmela sta piangendo. Il premio lo dedico a lei che mi rende un uomo semplice, un uomo onesto. Io la amo per questo. Voi non lo sapete ma stasera ne state premiando due. Senza Pierfrancesco Favino io questo premio non lo avrei mai potuto ricevere”
Il miglior attore è Fabrizio Gifuni, nel ruolo di Aldo Moro nel film di Bellocchio, che tra i tanti ringrazia Antonio Capuano e Claudio Caligari. “Maestri dell’indipendenza svincolata dalle logiche del profitto“, e dedica il premio “a una persona che non c’è più e avrebbe visto “Esterno notte” decine di volte: mio padre“. La migliore attrice è Barbara Ronchi per ‘Settembre’. Mentre la statuetta per la non protagonista va a Emanuela Fanelli per ‘Siccità’, entrambe molto commosse. Il film di Bellocchio vince anche per montaggio e trucco. ‘La stranezza’ s’impone per la sceneggiatura originale (Andò, Chiti e Gaudioso), produzione e costumi. Infine, ‘Le otto montagne’, per la sceneggiatura non originale, fotografia e suono, oltre che per il miglior film. Quanto alla musica, vincono Elodie per la canzone di ‘Ti mangio il cuore’ e Stefano Bollani per la colonna sonora de ‘Il pataffio’. Felici i due registi di ‘Le otto montagne’: “Il nostro film è un matrimonio pieno di amore tra Italia e Belgio, assieme siamo cittadini del mondo“.