La quiete dopo la tempesta potremmo definirla. Già, perché dopo le polemiche per le scritte contro il Napoli e le aggressioni subite dai partenopei a Varese, il sindaco Davide Galimberti ha condannato quella parte di cittadinanza insorta contro i neo-campioni d’Italia, esponendo la bandiera azzurra fuori al balcone del Comune.
Infatti, dopo gli scontri di Udine, anche in centro a Varese si sono consumate diverse aggressioni ai danni dei tifosi azzurri. In particolare, un uomo sarebbe stato picchiato a colpi di bottiglia sotto gli occhi dei suoi figli, mentre stava sventolando una bandiera per strada.
Pertanto, ecco quanto scritto dal primo cittadino sui social:
“Varese è città di sport. E lo sport è festa, lo sport è divertimento e deve esserlo per tutti. Famiglie, giovani, bambini, adulti. Tifare la propria squadra in tutti i modi pacifici, colorati, rumorosi, divertenti è una delle parti più belle dello sport e tutti devono sentirsi liberi di farlo, in ogni città e paese”.
Poi, aggiunge: “Varese gioisce per le sue vittorie casalinghe, come di recente per basket e hockey, ma è anche città dove tutti possono festeggiare la propria squadra. Quanto accaduto a Varese, gli scontri e le scritte sui muri, è da condannare fermamente poiché si tratta davvero di qualcosa di inaccettabile”.
Infine, ha concluso: “Una ventina di persone non possono e non devono rovinare un momento di gioia sportiva. La nostra Varese, città di sport, tifa tutti gli sport, tutte le squadre e si complimenta e gioisce con chi ottiene vittorie importanti”.