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Napoli è davvero la città dei miracoli, ieri al Maradona esplosione di gioia

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Il gol segnato su rigore (al secondo tentativo) da Victor Osimhen spiana dunque la strada verso un altro record per i nuovi campioni d’Italia, che nonostante la stanchezza e le emozioni per i festeggiamenti dello scudetto sono riusciti lo stesso a onorare con l’ennesima vittoria ( 1- 0) la festa travolgente del Maradona. Al fischio finale sui maxi schermi di Fuorigrotta è stato inquadrato tra gli applausi Aurelio De Laurentiis, che per la prima volta ha dato l’impressione di essere commosso. “Questo titolo va dedicato in ordine alfabetico a tutti i settori dello stadio, ai 50 mila presenti in tribuna e ai tifosi che abbiamo in tutto il mondo ” .
Solo i cannibali sanno essere così: feroci, crudeli e insaziabili, anche nello sport. Per questo il Napoli ce l’ha messa tutta per mettere ko pure la Fiorentina, l’unica squadra insieme all’Inter che non aveva ancora alzato bandiera bianca in questo fantastico campionato contro la corazzata di Luciano Spalletti.
De Laurentiis ha costruito una meravigliosa macchina da guerra (calcistica) e l’ha messa nelle mani del miglior pilota possibile: Luciano Spalletti.
De Laurentiis ha alzato pubblicamente la posta anche ieri sera, parlando ai tifosi da un palco luminoso ai bordi del campo. ” Ci tenevo moltissimo a regalarvi la Champions League e ci sono rimasto male per non esserci riuscito, ma ci riproveremo l’anno prossimo”
Il tecnico si è presentato per ultimo alla parata della squadra dopo la partita ed è stato accolto con un’ovazione dai 50 mila. “Napoli è davvero la città dei miracoli, siete riusciti a far vincere lo scudetto persino a me”. a Napoli festeggiano anche gli animali: decine di cani al guinzaglio dei loro padroni con vestitini azzurri sui quali campeggiano i nomi dei campioni, i più gettonati sono – guarda caso – Osimhen, Kvaratskhelia.
Tutto procede nel modo più tranquillo fino a quando – all’interno dello stadio – inizia il grande spettacolo finale con effetti speciali, cantanti e i calciatori. Chi resta fuori si accontenta, perché oggi la cosa più importante è avere vinto. Ed essere primi.

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