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Cronaca

Appalti truccati e corruzione ad Aversa, la Dda chiede venti condanne

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I ganci in Regione per accaparrarsi i finanziamenti per importanti lavori pubblici, una schiera di funzionari e politici ‘amici’ (pronti a beneficiare di quei fondi) e una pattuglia di imprenditori a cui assegnare gli appalti in cambio di favori e mazzette: sono i cardini del presunto sistema, attivo, fino al 2016, che, dice la Dda di Napoli, avrebbe messo in piedi Guglielmo La Regina, ingegnere di Posillipo. Gli ipotizzati sodali del professionista partenopeo, i costruttori, i tecnici e gli amministratori che direttamente e indirettamente avrebbero avuto a che fare con il ‘sistema’ sono stati tracciati nell’inchiesta The Queen: l’attività investigativa, condotta dalle fiamme gialle, che, nel 2017 portò all’arresto cautelare di 69 indagati. Un’indagine a dir poco complessa che ha innescato diversi filoni giudiziari e quello che si sta celebrando dinanzi al Tribunale di S. Maria Capua Vetere ormai è alle battute finali. Il pubblico ministero Maurizio Giordano, infatti, ha già tenuto la sua requisitoria invocando 20 condanne.

Ha proposto 4 anni di reclusione per Alessandro Zagaria, 38enne di Casapesenna, e 2 anni per Domenico Enrico De Cristofaro, 69enne, ex sindaco di Aversa. Ai due viene contestato il reato di corruzione insieme ad altri 5 imputati (posizioni stralciate). L’ex primo cittadino normanno, in qualità di presidente dell’Ordine degli architetti di Aversa, avrebbe indicato alla stazione appaltante i nominativi dei componenti della commissione di gara per turbare la procedura riguardante la ristrutturazione della casa dello studente di Aversa indetta dalla Adisu. In cambio di questa azione, a De Cristofaro, stando alla tesi della Dda, sarebbe stato permesso di poter indicare (al titolare della ditta chiamata a svolgere i lavori) il nome di un impiantista a cui dare un incarico. Il pm Giordano ha chiesto 3 anni di carcere per Carlo Antonio Piccirillo, tecnico 55enne di Portico di Caserta, Raffaele Testa, 60enne di Pastorano, Andrea D’Aniello, 40enne di Gricignano D’Aversa, e Raffaele Piccolo, 61enne di Casapesenna, perché avrebbero turbato la gara per la realizzazione di strutture complementari allo sviluppo e al potenziamento dell’area Pip di Casapulla. Cinque anni ciascuno, invece, è il verdetto invocato per Giuseppe Avecone, 57enne, ex sindaco di Alife, Raffaele Zoccolillo, 59enne di Piedimonte Matese, Domenicantonio Ranauro, 74enne di Cannalonga, già funzionario regionale, e Gabriele Venditti, 67enne, ex assessore comunale, per l’affidamento dei lavori di realizzazione del nuovo museo archeologico ad Alife.
Chiesti 7 anni per Rino Dimola, 54enne di Aversa, accusato di associazione a delinquere e corruzione, e 4 anni per Vincenzo Sposito, 65enne, che risponde di corruzione.

Condanna più pesante quella che il pubblico ministero ha invocato per il presunto capo del sistema: 7 anni di carcere per Guglielmo La Regina. Avrebbero fatto parte dell’ipotizzata associazione criminale anche Pasquale Sommese, 67enne, ex assessore regionale alle Attività culturali e al Turismo, e il suo segretario Antonio Sommese, 44enne, che rischiano rispettivamente 6 anni e 5 anni. Proposti 5 anni anche per Francesco La Regina, 84enne, ex docente universitario, Umberto Perillo, 54enne, e Sergio Stenti, 77enne, collaboratori dello studio Archcons di Guglielmo La Regina, Marco Cascella, 68enne, e Carlo Coppola, 70enne, tutti di Napoli. Marcia indietro della Procura sull’aggravante mafiosa che inizialmente aveva contestato nei confronti di Zagaria. Gli imputati sono da considerare innocenti fino ad un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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