“Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto, è soltanto in trasferta”. (Indro Montanelli)
Era il 4 maggio 1949, quando l’aereo del Grande Torino si schiantava contro la collina di Superga. Quel giorno non morirono soltanto dei semplici calciatori, ma un gruppo straordinario di uomini, per quella che nell’immaginario collettivo è ancora oggi considerata la squadra più forte di tutti i tempi, con 10 giocatori su 11 nella nazionale italiana e con il record d’imbattibilità casalinga durato 5 anni consecutivi.
Solo il destino poteva fermarli, forse perché non voleva che quella squadra invecchiasse. E oggi, come tutti gli anni in questo giorno, il capitano granata salirà fino a Superga per ricordare e celebrare quel gruppo di eroi, nominandoli uno ad uno:
“Bagicalupo, Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola e Ossola”.
Era il 4 maggio 1949, quando il Grande Torino abbandonava il mito per diventare leggenda.