Stop a fumogeni e fuochi d’artificio sulla cima del Vesuvio. E’ l’Ente Parco nazionale del Vesuvio a lanciare l’allarme dopo aver “appreso con viva preoccupazione, dagli organi di stampa, dell’intenzione di alcuni esponenti della tifoseria della squadra del Napoli di festeggiare l’imminente scudetto organizzando una simulazione dell’esplosione del Vesuvio, con “invasione” dello stesso e l’accensione di fumogeni tricolore sulla cima del cratere”.
Per l’Ente Parco si tratta di una “iniziativa pericolosa e non praticabile in quanto si realizzerebbe nel cuore del parco, nella Zona A di massima tutela di un parco nazionale istituito nel 1995 con decreto del presidente della Repubblica, soggetta, per la sua vulnerabilità e importanza in termini di biodiversità, a diversi livelli di protezione a livello nazionale e comunitario”.
Il Parco nazionale del Vesuvio due giorni fa ha scritto alla prefettura e alle forze dell’ordine segnalando “la pericolosità ambientale e sociale di tale evenienza, chiedendo di adottare gli opportuni provvedimenti per scongiurare il verificarsi di intrusioni nell’Area protetta, con conseguenti potenziali danni a persone e cose, e, in particolare, alla flora e alla fauna del Parco nazionale del Vesuvio nonché alle strutture e agli impianti tecnologici ivi presenti”.
“Nessuna autorizzazione è stata rilasciata né potrà essere rilasciata – precisa il commissario straordinario dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, Raffaele De Luca – perché quanto proposto è in contrasto con le norme di tutela e con il buon senso, perché il cratere del Vesuvio è un luogo fragile e intrinsecamente pericoloso. Siamo tutti felici per la vittoria del Napoli – prosegue De Luca – che rende onore al territorio e porterà grande gioia tra i cittadini, ma i festeggiamenti dovranno limitarsi a quanto consentito dalle regole del vivere civile.”
“Ci stiamo coordinando – spiega il direttore dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio, Stefano Donati – con le forze di Polizia locale dei Comuni vesuviani e con il Reparto Carabinieri Parco del Vesuvio per assicurare un massiccio presidio e la chiusura delle aree di accesso al Cratere, anche se auspichiamo che questa grande festa si svolga nelle aree abitate, senza incursioni nelle aree naturali che porterebbero ad inevitabili episodi di degrado.”