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Festa della Liberazione, Mattarella a Cuneo per le celebrazioni: “La Costituzione è figlia della lotta antifascista”

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In occasione delle celebrazioni del 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto al Parco della Resistenza di Cuneo accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Capo di Stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone.

In particolare, il Capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro al monumento dello scultore Umberto Mastroianni in memoria della Resistenza, esprimendo così il suo pensiero:

“Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dov’è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955. Ed è qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei dodicimila partigiani, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. E’ qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione”.

Poi, aggiunge: “La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale. Un moto di popolo che coinvolse la vecchia generazione degli antifascisti. L’elenco delle località colpite nel Cuneese compone una dolorosa litania e suona come preghiera. Voglio ricordarle. Furono decorate con medaglie d’oro, d’argento o di bronzo, o con croci di guerra: Cuneo, l’intera Provincia, Alba, Boves, Borgo San Dalmazzo, Dronero; Clavesana, Peveragno, Cherasco, Busca, Costigliole Saluzzo, Genòla, Trinità, Venasca, Ceva, Pamparato; Mondovì, Priola, Castellino Tanaro, Garessio, Roburent, Paesana, Narzòle, Rossana, Savigliano; Barge, San Damiano Macra, Villanova Mondovì. Alla memoria delle vittime e alle sofferenze degli abitanti la Repubblica si inchina”.

Poi, prosegue: “La crisi del Paese esigeva un momento risolutivo, per una nuova idea di comunità, dopo il fallimento della precedente. Si trattava di trasfondere nello Stato l’anima autentica della Nazione. Di dare vita a una nuova Italia. Impegno e promessa realizzate in questi 75 anni di Costituzione repubblicana. Una Repubblica fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista. Dura fu la lotta per garantire la sopravvivenza dell’Italia nella catastrofe cui l’aveva condotta il fascismo. Ci aiutarono soldati di altri Paesi, divenuti amici e solidi alleati: tanti di essi sono sepolti in Italia”.

Infine, ha così concluso: “Come recita la lapide apposta al Municipio di questa città, nell’ottavo anniversario dell’uccisione di Galimberti, se mai avversari della libertà dovessero riaffacciarsi su queste strade troverebbero patrioti. Come vi è scritto: ‘morti e vivi collo stesso impegno, popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre Resistenza’“.

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