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Stop al mercato nero degli alloggi a Napoli

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-NAPOLI-  Per contenere il numero delle case vacanza che non rispettano le regole, Salvatore Naldi, il Presidente di Federalberghi Napoli, chiede «più controlli da parte della polizia municipale» e un monitoraggio costante delle piattaforme di prenotazione online.  Il fenomeno si traduce in una piaga «da 10 milioni di evasione fiscale sull’imposta di soggiorno». Una cifra che, se adeguatamente riscossa dal Comune, potrebbe sortire un effetto paragonabile a quello dell’aumento dell’imposta appena deciso dal Comune.

Afferma ancora il Presidente: «Gli ottimi numeri del turismo cittadino, in questo inizio di primavera, hanno fatto emergere anche importanti problematiche per il settore in città. In particolare l’aumento delle strutture abusive che sembra fuori controllo».

«Certo. Le case vacanza abusive sono spesso strutture che non rispettano le minime regole di sicurezza per gli ospiti (per esempio gli impianti non a norma), e che forniscono servizi, come pulizia delle stanze o colazione, che non potrebbero offrire creando un regime di grave concorrenza sleale. Per questo è necessario che le regole siano chiare, soprattutto con riferimento ai fitti brevi, e che le eventuali sanzioni siano effettive. Norme chiare e controlli puntuali che sono compito però dell’amministrazione. In particolare della Polizia Municipale, che ci auguriamo possa creare un nucleo antiabusivismo anche con l’incremento delle forze di polizia in strada più volte annunciato dall’Assessore De Iesu. Ma le sanzioni dovranno essere effettive».

«Sarebbe importante provare a realizzare una mappatura di tutte le strutture sul territorio cittadino, che sono concentrate soprattutto nel centro storico e nella zona della ferrovia, anche attraverso controlli condotti sui principali portali web di intermediazione, per poi effettuare interventi mirati».

Insomma il Presidente Salvatore Naldi sta organizzando una bella ripulita.

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Attualità

A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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