SANT’ANTIMO – Dopo aver pubblicato l’editoriale del Direttore Abenante (leggi qui) dove si paventava un pericolo di concussione col clan dei casalesi attraverso una coprogettazione, fortunatamente per i cittadini santantimesi bocciata dal Ministero, con una cooperativa sociale dove la sua Presidente è in odore di mafia, secondo quanto riportata nell’informativa della DDA del novembre 2021, la nostra redazione è stata raggiunta da alcune dichiarazioni di smentita da parte del Consigliere Pappadia che, secondo il Direttore Abenante, sarebbe stato l’anello di congiunzione tra la “Lady Welfare” – questo il nickname della Presidente – e l’Amministrazione Buonanno.
Ecco quanto scrive il Consigliere Pappadia: “Egregio direttore, in riferimento ad un suo articolo pubblicato in data 08 Aprile 2023, avente come titolo “L’amministrazione Buonanno a rischio concussione col clan dei casalesi. Pericolo nuovo scioglimento”, mi dispiace farle notare che lo stesso articolo è pieno di notizie non vere e pertanto fuorvianti per l’opinione pubblica. Come potrà notare dai documenti che le ho inviato, pur non essendo tenuto a farlo, il sottoscritto non ricopre alcun ruolo all’interno dell’associazione “ProvArci” da lei citata, avendo rassegnato le mie dimissioni nel Giugno 2012, data dalla quale non ho più ricoperto nessuna carica , non avendo più rinnovato nemmeno la mia adesione personale. Inoltre, il sottoscritto non ha mai, ripeto mai, avuto rapporti di collaborazione, come da lei sostenuto, con la signora Flauto Sofia, delle cui vicende personali e giudiziarie non conosco alcun dettaglio, visto che non sono fatti che riguardano la mia persona, nè tantomeno l’amministrazione guidata dal Sindaco Buonanno. Risultano false, pertanto, le deduzioni da lei fatte anche per quanto concerne il ruolo assunto oggi dall’assessore Brunaccini, in quanto non è certo la sua nomina in alcun modo riconducibile alla mia persona, ma, invece, ad un’attenta riflessione fatta tra il Sindaco e il gruppo del Partito Democratico. Certo di un suo sollecito riscontro a pubblicare questa smentita, la saluto”.
Risposta del Direttore Mario Abenante: “Non è una novità quella dell’arrivo di una smentita da parte di chi viene tirato in ballo da un mio editoriale e non è di certo una novità quella di leggere una smentita che nella realtà conferma i fatti da me riportati. Purtroppo la deriva sociale e il degrado che si registra a queste latitudini sono dovuti dal fatto che i nostri amministratori hanno perso di vista l’etica e la morale ma soprattutto l’onestà intellettuale. Secondo questi, per poter curare i propri interessi attraverso la cosa pubblica, basta essere a posto con la legge, quindi basta tener conto di cosa sia illegale e cosa sia legale, raggirare le regole, amministrare secondo il principio di “mettere le carte a posto” come si dice in gergo, tralasciando, oramai da anni, il vero ruolo della istituzione che rappresentano. In sostanza, invece, nel caso del Pappadia, si chiama opportunità politica. Infatti il Consigliere del PD nelle sue dichiarazioni di smentita, non dice che il nuovo Presidente non è altri che un suo fedelissimo amico a cui egli stesso, durante la sua carriera politica, ha risposto a tante delle domande sollevate dallo stesso Orlando Giuseppe – questo è il nome del Presidente attuale dell’Ass. ProVarci. Il Consigliere Pappadia non dice che le dimissioni da Presidente della stessa Associazione sono arrivate all’indomani della sua prima elezione a Consigliere Comunale e che come usano fare tutti: si prende le distanze dall’Associazione guidata per non creare conflitti di interessi con future collaborazioni con l’ente. Il Consigliere Pappadia, dice di non collaborare con la Flauto, ovvio dal punto di vista legale ci collabora il suo amico, ma non dice di non conoscerla, così come in un’interlocuzione privata gli ha chiesto il sottoscritto di dichiarare. Quindi anche se dalle carte non si legge che sia lui il Presidente dell’Associazione usata per fare il collegamento con la cooperativa sociale ONLUS Eco, non vuol dire che il collegamento tra la Flauto e l’Amministrazione Buonanno non sia lui. Sull’Assessora Brunaccini, il Consigliere Pappadia cerca di essere fuorviante per chi non è addetto ai lavori. Lo sanno tutti che a Sant’Antimo la giunta è nata seguendo il manuale Cencelli e lo sanno tutti che durante la campagna elettorale la stessa visitava le case promuovendo la cordata Pappadia-Brunaccini. Secondo il manuale Cencelli, ogni gruppo politico eletto deve esprimere un nome da segnalare in giunta e i nomi vengono espressi dagli eletti di quel gruppo politico. Secondo il Manuale Cencelli a ogni due consiglieri spetta un assessore. Il PD a Sant’Antimo elegge sette Consiglieri di cui due – Carlea a cui è stata data la carica da Presidente del Consiglio anche se eletto in aula e l’altra Angelino Rosa è una fedelissima collega di studio del Sindaco – non hanno avuto pretese di rappresentanza per motivi già dimostrati. Agli altri cinque suddivisi in due gruppi, al primo capitanato da Damiano Francesca è stata accolta la segnalazione dello zio Damiano Salvatore – Assessore Ecologia, Ambiente, Igiene, Sanità, Cimitero, Patrimonio, PNRR, Rapporti con Città Metropolitana e ASL – e al secondo gruppo capitanato dal Consigliere Pappadia è stato riconosciuta la segnalazione dell’Assessore alle Politiche Sociali Carolina Brunaccini. Quindi di cosa vogliamo parlare? Da sempre politici e politicanti si nascondono dietro a paroloni studiati e messi insieme ad hoc per confondere l’elettorato e non mi meraviglio se anche in questo caso, dichiarando di aver effettuato una scelta figlia di un’attenta riflessione partecipata, non si tenti di nascondere la verità”.