Il presidente russo Vladimir Putin può essere processato per presunti crimini di guerra, nonostante Mosca sostenga di non essere soggetta alle decisioni della Corte. Questo è quanto riferisce alla CNN il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan.
In particolare, Khan ha ricordato i processi storici contro i criminali di guerra nazisti, come esempio di figure apparentemente intoccabili ma che hanno dovuto fare i conti con la giustizia: “Erano tutti individui potenti, eppure si sono ritrovati nelle aule di tribunale”.
Pertanto, la Corte Penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto contro il leader del Cremlino, poiché ritenuto “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione e di trasferimento illegale di popolazione dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia”.
Ecco il commento del presidente americano Joe Biden:
“Putin ha chiaramente commesso dei crimini di guerra: il mandato d’arresto della Corte penale internazionale nei suoi confronti è giustificato”.
Rincara la dose il presidente ucraino Volodymir Zelensky:
“La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per Putin. Una decisione storica, da cui partirà la responsabilità storica. Sarebbe impossibile portare a termine un’operazione così criminale senza l’ordine del massimo leader dello Stato terrorista”.
Pertanto, non si è fatta attendere la replica del Cremlino, nelle parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev:
“La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto contro Vladimir Putin. Non c’è bisogno di spiegare dove dovrebbe essere usato questo documento”, aggiungendo poi un emoji raffigurante la carta igienica.