Neanche la prima e la seconda guerra mondiale avevano chiuso la storica bancarella di piazza Dante, c’è però riuscita la Soprintendenza, secondo la quale non sarebbe compatibile con l’edificio seicentesco di Palazzo Ruffo di Bagnara. Una vicenda che non è andata giù allo speaker della Radiazza Gianni Simioli, il quale con un post Facebook ha sottolineato i paradossi dell’azione di governo in città.
Lo evidenziamo, all’indomani della chiusura, per volere della Soprintendenza, della storica bancarella di Piazza Dante (approfondite la notizia, volendo). Secondo l’organo periferico del Ministero, infatti, la bancarella non sarebbe più compatibile con l’edificio seicentesco, vincolato, Palazzo Ruffo di Bagnara. “E, allora? – prosegue Simioli – La Chiesa di San Nicola al Nilo, non è altrettanto “preziosa”? Attendiamo ragguagli, precisazioni e eventuali documentazioni. Siamo pronti a ricrederci”.