Prima ha chiesto l’invio di oggetti personali ai parenti. Dopo poco è arrivata la notizia del suo suicidio in carcere. Purtroppo non è la trama di un giallo ma il caso che ha coinvolto una 32enne di Portici a Parigi. Si tratta di Gilda Ammendola, madre di una bambina di otto anni, che è morta in un carcere parigino. Per prima cosa non è stato concesso loro di vedere il corpo e non è stato concesso a un loro perito di partecipare all’autopsia.
Oltre agli aspetti più prettamente legali, a non convincere è stata anche la dinamica dei fatti accaduti lo scorso 21 gennaio. Con una prima telefonata di un funzionario del carcere veniva chiesto alla famiglia di inviare degli effetti personali. Proprio mentre stavano preparando il pacco da spedire, dopo poco ore arrivò una seconda telefonata con la quale veniva annunciata la morte della 32enne per suicidio. Un susseguirsi di eventi che è suonato sospetto e che ha indotto la famiglia ad attivarsi tramite il proprio legale.