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CAIVANO. Il giornalista Ciro Pisano di nuovo minacciato: “Si ven ‘o Commissario tu nun campi cchiu tranquillo”

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CAIVANO – Quello che sta accadendo nel comune gialloverde va ben oltre la concezione di camorra, violenza, sopruso, spaccio e delinquenza. Nel 2018 il Consiglio Comunale di Caivano è stato sciolto per ingerenze della criminalità organizzata per motivi molto ma molto meno gravi di quelli di cui si accusa oggi l’Amministrazione Falco.

Due documenti firmati da un Sindaco in totale buona fede e che oggi lo vedono come l’unico a pagare le pene di una commistione, nei fatti e nei tribunali, mai acclarata non hanno nulla a che fare con l’evidente sperpero di denaro – due milioni di euro per manutenzione fantasma – spesi in un settore accusato da un Consigliere di maggioranza – accontentato poi con la delega agli affari legali – di essere in concussione con alcune zone ombra della città e dulcis in fundo oggi arriva anche la notizia che lo scroso 1 Marzo – otto giorni fa – presso la sua abitazione di Santa Maria C.V. verso le ore 17:20 il giornalista caivanese Ciro Pisano veniva raggiunto da una lettera minatoria con mittente anonimo rinvenuta all’interno della propria cassetta postale.

Non pubblichiamo né riportiamo il contenuto della lettera per non fare pubblicità alle modalità con cui taluni energumeni tentano di impossessarsi della vita pubblica di una città ma cerchiamo di spiegarne il senso.

Nella lettera si fa chiaro riferimento agli scritti del giornalista inerenti il sospetto dell’ingerenza criminale all’interno della casa comunale con la minaccia perentoria che laddove l’attivista pascarolese continuasse a scrivere la verità, con la lettera si è fatto chiaro riferimento al fatto che i delinquenti sapessero la nuova abitazione del giornalista, che non avrebbero perso tempo ad ammazzarlo.

Il riferimento che fanno i criminali nella missiva è sul rischio che il Consiglio Comunale corra in un nuovo scioglimento da parte del Ministero degli Interni, attribuendo al giornalista in questione una probabile venuta della Commissione d’Accesso. Ammonendolo e informandolo che nel caso in cui si verificasse tale probabilità per lui sarebbe finita.

Insomma un evento raccapricciante quello consumato nel casertano ma che, indiscutibilmente, presenta una matrice del tutto caivanese. Questa cosa è di una gravità assoluta e siamo sicuri che anche quanto accaduto lontano dai confini gialloverdi sarà oggetto di un nuovo esposto “lavamani” del Sindaco Enzo Falco che non perderà tempo a consegnarlo nelle mani dei carabinieri della Compagnia caivanese e contestualmente come ci abituati finora resterà in un silenzio assordante sull’accaduto. Ma siamo sicuri che anche questo per il primo cittadino è tutto un chiacchiericcio.

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