Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, rilasciando alcune dichiarazioni:
“Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì. Lo racconto per dire che c’è una buona notizia. Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare. La sfida è quando avremo il primo Ad di una società partecipata statale donna, è uno degli obiettivi che mi do. Lo dico alla vigilia di una scelta importante per il governo. Il vero tetto di cristallo non si rompe arrivandoci, ma dimostrando che si può fare molto bene, non dico meglio, dico molto bene”.
Poi, continua: “Ricordo gli sguardi quasi divertiti di molti colleghi la prima volta in cui sedetti sullo scranno più alto della Camera, come vicepresidente; quell’aria che dice ‘adesso ci divertiamo’. Pensavo che a questo, fosse dovuto la sorpresa della prima volta in cui presiedendo risposi a tono ad un collega. Quell’idea che forse non ce l’avrei fatta era figlia della mia inesperienza nel ruolo o forse no. Per quei ruoli non esiste un corso di formazione: chiunque si ritrova a ricoprire ruoli di questo tipo lo fa con l’esperienza che si ricopre sul campo. Ho incontrato gli stessi sguardi quando sono diventata il primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito e persino quando qualche mese fa, con 30 anni di esperienza alle spalle, sono diventata presidente del Consiglio”.
Poi, aggiunge: “Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare. L’altro specchio rimasto, è quello dove ognuna si può rispecchiare immaginando di diventare la prima presidente della Repubblica. L’8 marzo non dev’essere una giornata di rivendicazioni di ciò che gli altri devono concedere alle donne, ma dev’essere una giornata di orgoglio e consapevolezza di quello che noi possiamo fare, piaccia o no agli altri. Ed è esattamente il messaggio con cui mi sento di spronare tante donne che, magari, pensano di non poter andare oltre un determinato obiettivo. Invece devono ricordare, e faremo il possibile affinché abbiano gli strumenti, che con la volontà e la consapevolezza possono raggiungere qualunque tipo di obiettivo”.
Infine, ha così concluso il suo intervento:
“Il mio impegno è per le donne italiane, ogni giorno costrette ad affrontare difficoltà molto grandi per vedere affermato il proprio talento, vedere riconosciuti i loro sacrifici, così come è un mio impegno quotidiano trovare soluzioni perché le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo fare rinunce di ogni genere, perché non è giusto”.