Resta sintonizzato

campania

GDF Caserta. Confiscati dei beni per circa 2,5 milioni di euro ad un ex consigliere della regione Campania

Pubblicato

il

La Polizia di Stato e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta, in esecuzione di apposito decreto della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, emesso su proposta del Questore di Caserta, hanno sottoposto a confisca in via definitiva, in Campania e nel Lazio, beni, partecipazioni societarie, rapporti finanziari e bancari, nonché indennità e somme derivanti dal vitalizio consiliare per un valore
di circa 2,5 milioni di euro, riconducibili ad un ex Consigliere della Regione Campania, già attivo nel settore imprenditoriale dei rifiuti, condannato dalla Corte di Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, con sentenza passata in giudicato.

L’odierno provvedimento di confisca in via definitiva rappresenta l’epilogo di una complessa ed articolata indagine svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caserta e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta che ha permesso di ricostruire gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità – diretta ed indiretta dell’ex politico, acquisiti con i proventi derivanti delle attività illecite, commesse nel tempo, nell’esercizio della propria attività imprenditoriale. Il prevenuto, riconosciuto dal Giudice Penale come imprenditore e politico colluso con i reggenti del Clan dei Casalesi – Fazioni Schiavone e Bidognetti, almeno dal 2000 in poi e comunque già prima della sua elezione al
Consiglio Regionale della Regione Campania (avvenuta nel 2005), ha asservito sia la propria attività imprenditoriale nel settore dei rifiuti sia quella politica alle esigenze camorristiche, ricevendo in cambio un appoggio determinante per la sua stessa affermazione imprenditoriale ed un decisivo sostegno elettorale.

Le indagini di polizia giudiziaria hanno dato riscontro alle dichiarazioni di molteplici collaboratori di giustizia, permettendo di accertare che l’imprenditore ed ex Consigliere abbia fornito la sua continua disponibilità a porsi come intermediario tra gli amministratori degli Enti locali e le organizzazioni criminali di riferimento, per drenare a favore di queste ultime appalti e contributi pubblici, riuscendo quasi a monopolizzare il redditizio settore economico della raccolta e smaltimento dei rifiuti, anche oltre i confini del territorio casertano,
determinandone di fatto la sua pericolosità sociale. Al fine, poi, di disvelare l’origine del rilevante patrimonio del proposto e dei suoi conviventi è stata acquisita, con riferimento all’ultimo ventennio, copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni e delle quote societarie nonché numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo l’intero nucleo familiare, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica.

I successivi approfondimenti hanno consentito di acclarare come gran parte delle attività e dei beni entrati nella disponibilità del proposto e dei suoi più stretti congiunti fossero stati effettivamente rilevati con i profitti ottenuti grazie alla stretta contiguità con il Clan dei casalesi. Sono stati così sottoposti a confisca – divenuta definitiva n. 7 fabbricati, dislocati tra i Comuni di Caserta (CE), Casal di Principe (CE), Arienzo (CE), Gaeta (LT) e Formia (LT), quote societarie riconducibili a n. 2 imprese attive nel settore immobiliare e nel campo dell’ingegneria integrata, n. 1 autovettura e n.1 motociclo, gli emolumenti e le indennità percepite (inerenti l’intero periodo di consiliatura), per un valore pari a Euro 834.226,46, e il maturando vitalizio consiliare (per il periodo postumo dal raggiungimento del sessantesimo anno di età, da quantificare) in seno alla Regione Campania, per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

campania

Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

Pubblicato

il

Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

Continua a leggere

campania

Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

Pubblicato

il

PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

Continua a leggere

campania

Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

Pubblicato

il

Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy