Ieri sera, è andata in scena la seconda serata del Festival di Sanremo, dove a monopolizzare l’attenzione generale sono stati tre ‘vecchietti’: Gianni Morandi, Albano e Massimo Ranieri. Infatti, i tre big della canzone italiana hanno sfoderato il loro repertorio in un medley da brividi, che ha riportato alla mente le loro sfide infinite sul palco dell’Ariston.
Tuttavia, la serata sanremese ha visto l’esordio in quest’edizione di cantanti del calibro di Giorgia e Articolo 31, ma anche di piacevoli conferme come Madame e Colapesce-Di martino, oltre al debutto assoluto di Lazza e LDA.
Pertanto, il messaggio più importante arriva da Pegah e Drusilla Foer, che parlano dei diritti negati in Iran, con questa toccante lettera scritta dall’attivista:
“In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata, e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico, perché sarei stata arrestata o forse addirittura uccisa. E per questo ho deciso, insieme a tanti miei coetanei, che la paura non ci fa più paura e di dare voce ad una generazione cresciuta sotto un regime di terrore. La parola Paradiso deriva dal termine persiano ‘pardis’, giardino protetto. Allora io mi chiedo: esiste un paradiso forzato? Ahimè, sì. Come si può chiamare un posto dove il regime uccide persino i bambini? Dal 16 settembre 2022, dalla morte di Mahsa Amini, il popolo iraniano sta sacrificando con il sangue il diritto a difendere il proprio Paradiso. Io vi ringrazio, perché ricordate al mondo che la musica è un diritto umano”.