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Rapace in libertà aggredisce un passante, è stato attaccato da una poiana di Harris nei pressi della piscina Scandone

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Singolare episodio a Fuorigrotta, dove un uomo è stato preso di mira da un rapace mentre era in strada e per evitarlo si è fratturato un piede. La vittima dell’aggressione – un ex sportivo, che stava andando in piscina – aveva notato l’uccello sul tetto di un’auto. Pensava fosse fuggito dallo zoo e voleva chiamare la struttura di viale Kennedy,

Ho sentito un forte gracchiare alle mie spalle – prosegue il racconto – mi sono girato e a altezza di viso a ali spiegate e becco aperto veniva verso di me l’uccello in questione, per fortuna ho fatto in tempo a togliere lo zainetto dalle spalle e rotearglielo in faccia fermando il primo assalto, chi ha visto tutto mi ha detto di altri tentativi di assalto, sempre a altezza di viso, e altrettante zainettate tutte andate a bersaglio finché, con un colpo ben assestato, sono riuscito a allontanarla quel tanto che mi ha consentito di entrare in piscina e chiudere la porta. Ho allertato i guardiani e ho fotografato la poiana che poi i guardiani, usciti in massa, hanno fatto scappare”.

È possibile che accadano queste cose alle 15,30 di un giorno prefestivo in città? È possibile intervenire con questi Falconieri perché vigilino sui propri animali?”, prosegue l’uomo, che aveva notato l’uccello avesse un anello alla zampa. La poiana di Harris è un falco di circa 1kg, che non vive libero in natura dalle nostre parti. Un animale che, se non tenuto con cura e attenzione, può evidentemente diventare pericoloso.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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