Continua a tenere banco il caso Alfredo Cospito, il detenuto anarchico in sciopero della fame da 103 giorni, la cui vicenda è giunta nella serata di ieri sul tavolo del Consiglio dei ministri.
In particolare, il governo negli ultimi giorni, ha dovuto rispondere a diversi sviluppi del caso:
-La salute del detenuto, le cui condizioni continuano a peggiorare a causa dello sciopero della fame;
-La situazione giudiziaria, con la Consulta chiamata a decidere sulla pena dell’ergastolo ostativo e sul regime di 41Bis, previsti per il reato a lui ascritto;
-L’ordine pubblico, con i molteplici atti intimidatori della rete anarchica dentro e fuori i confini nazionali.
A tal proposito, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ha così dichiarato:
“La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità, anche se le ragioni che hanno determinato l’autorità giudiziaria a proporre e confermare il regime detentivo, di cui all’articolo 41Bis attualmente in essere a carico di Alfredo Cospito, e nel pieno rispetto dell’autonomia di valutazione della stessa autorità giudiziaria, la Corte di Cassazione è chiamata a prendere una decisione in merito nel prossimo mese di marzo”.
Pertanto, per la parte di sua competenza, il ministro Nordio “ritiene di non revocare il regime di 41Bis”, considerando soddisfacente il lavoro svolto dall’Amministrazione Giudiziaria, per quanto concerne la tutela della salute del detenuto, con il trasferimento presso il carcere di Opera, “munito di adeguati presidi sanitari”.