Una ricerca pubblicata sulla rivista ‘Nutrients’, e realizzata da studiosi dell’Università di Bologna e dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant’Orsola, ha evidenziato come il caffè aiuti a mantenere bassa la pressione sanguigna.
In particolare, chi ne beve due o tre al giorno, ha la pressione più bassa rispetto a chi ne beve una sola tazza o a chi non ne prende affatto. Infatti, come afferma il dottor Cicero:
“La caffeina è solo uno dei diversi componenti del caffè e, certamente, non è l’unico che ha un ruolo attivo: effetti positivi per la salute umana sono stati registrati infatti, anche tra chi consuma caffè decaffeinato. Sappiamo che la caffeina può contribuire ad aumentare la pressione sanguigna, ma altri componenti bioattivi nel caffè sembrano controbilanciare questo effetto, con un risultato finale positivo rispetto ai livelli della pressione”.
Poi, continua: “I risultati sono molto chiari: la pressione arteriosa periferica è risultata decisamente più bassa nei soggetti che consumano da una fino a tre tazze di caffè al giorno, rispetto ai non consumatori di caffè. E per la prima volta, abbiamo potuto confermare questi effetti anche rispetto alla pressione aortica centrale, quella vicina al cuore, dove si osserva un fenomeno quasi identico, con valori del tutto simili per chi beve abitualmente caffè rispetto ai non consumatori”.