Cronaca

A 5 mesi dall’uscita di “CRIMINALFARE” arrivano le prime interdittive antimafia. Tocca a “Filipendo” di Gennaro Bortone

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CASERTA – Dopo quindici mesi dalla informativa della Direzione Distrettuale Antimafia e dopo 4 mesi dall’uscita dell’opera letteraria del Direttore Mario Abenante “Criminalfare le politiche sociali delle mafie” – disponibile su Amazon – cominciano a fioccare le prime interdittive antimafia alle cooperative sociali ritenute dagli inquirenti legate al clan dei casalesi.

Quella di alcuni giorni fa riguarda la Filipendo Consorzio di cooperative sociali – Società Cooperativa Sociale ONLUS con sede in Aversa (CE) che come previsto dall’art. 91, comma 7 del Decreto Legislativo n.159/2011 è stato adottato il provvedimento interdittivo nei confronti proprio della cooperativa gestita da Gennaro Bortone di San Cipriano di Aversa ma residente a Lusciano in provincia di Caserta. Quello di Bortone è un nome che riecheggia già da diversi anni nel mondo del Terzo Settore e che è già citato nell’opera letteraria “Criminalfare” e quindi nelle informative della DDA, egli viene descritto come l’erede della mitosi delle due principali cooperative – “Agape Consorzio di Cooperative sociali” e di “Agape Service” – ritenute legate direttamente al clan dei casalesi, fenomeno che ha dato vita alla nascita di numerose altre cooperative ufficialmente guidate da fittizi intestatari tra i quali Luca Borrelli, Simona Luberto, Paola Marrese e Anna Pacifico ma ufficiosamente gestite direttamente o indirettamente da Orlando Diana, Pasquale Capriglione, Eufrasia Del Vecchio, Luigi Lagravanese, Massimiliano Grassi, Maurizio Zippo, Sofia Flauto detta Lady Welfare e lo stesso Gennaro Bortone con la compiacenza di dirigenti comunali che hanno messo a disposizione il loro ruolo di pubblici funzionari inseriti negli enti pubblici e coinvolti di volta in volta in comportamenti ritenuti illeciti dagli investigatori.

La Filipendo è stata interdetta all’indomani di indagini svolte sull’affidamento della gestione della RSA di Caserta sostituendo di fatto la vecchia Cooperativa “Nestore” di Pasquale Capriglione poiché anch’essa raggiunta precedentemente dall’interdittiva Antimafia.

A collegare le due cooperative allo stesso sistema al margine della stessa indagine è stata un’intercettazione telefonica dove Capriglione, interloquendo con una sua dipendente, esprimeva stupore per l’esito della gara di appalto da 3mln e mezzo di euro per i servizi di assistenza all’interno della RSA di Caserta. Una gara che Capriglione sapeva che fosse stata affidata al suo amico Bortone proprio per i rapporti precostituiti con alcuni elementi della Commissione aggiudicataria.

Meglio tardi che mai! È stato proprio questo il dibattito fatto a nord di Napoli il 23 Dicembre scorso con i sindaci dell’ex Ambito 19 dove alcune cooperative citate nell’opera letteraria operano ancora indisturbate in alcuni ambiti sociali dell’area. Arriva tardi la interdittiva a Filipendo, arriva dopo cinque mesi dall’aggiudicazione della gara con contestuale utile conquistato ma finalmente è arrivata. A quando le interdittive alle altre cooperative ritenute legate al clan dei casalesi? Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

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