Caos e terrore a Gerusalemme, dove una sinagoga è stata colpita in un attentato, nel quale sono morte sette persone. In particolare, l’attacco armato è avvenuto alle pendici delle mura della Città Vecchia, nel rione a popolazione mista di Silwan.
Inoltre, altri due israeliani sono rimasti feriti nell’attacco: si tratta di un 22enne definito in condizioni gravi e un 45enne. Invece, l’autore dell’attentato è un palestinese di appena 13 anni, rimasto anch’egli gravemente ferito.
Secondo una prima ricostruzione, un palestinese ha aperto il fuoco in pieno Shabbat, sulla gente davanti ad una sinagoga nel rione ortodosso di Neve Yaacov, uccidendo sette persone e ferendone una decina. Poi, si è dato alla fuga a bordo di un’auto usata per l’attentato verso il vicino quartiere arabo di Beit Hanina. A quel punto, è stato inseguito e raggiunto dagli agenti, contro i quali ha esploso alcuni colpi di pistola per poi rimanere ucciso dalla loro reazione. Si tratta del 21enne Alkam Khairi.
Pertanto, almeno 42 persone sono state arrestate dalla Polizia in seguito all’attentato, definito dal presidente americano Joe Biden come “un attacco al mondo civilizzato”.