In occasione della Giornata della Memoria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha così espresso le sue considerazioni su questo importante avvenimento:
“I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell’Uomo sono la radicale negazione dell’universo che ha portato ad Auschwitz. Principi che oggi, purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante dell’antisemitismo, dell’intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa”.
Poi, ricordando i deportati italiani, ha aggiunto:
“Non possiamo dimenticare le sofferenze patite dai nostri militari internati nei campi di prigionia tedesca, dopo il rifiuto di passare nelle file della Repubblica di Salò, alleata e complice dell’occupante nazista. Furono 650.000. Il loro no ha rappresentato un atto di estremo coraggio, di riscatto morale, di Resistenza. Il sistema di Auschwitz e dei campi a esso collegati fu l’estrema, ma diretta e ineluttabile conseguenza di pulsioni antistoriche e antiscientifiche, istinti brutali, pregiudizi, dottrine perniciose e gretti interessi, e persino conformismi di moda. Tossine letali che circolarono, fin dai primi anni del secolo scorso, dalle università ai salotti, persino tra artisti e docenti, avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti”.
Poi, ha proseguito: “Il regime fascista, nel 1938, con le leggi razziali agì crudelmente contro una parte del nostro popolo. E’ di grande significato che la Costituzione volle sancire, all’articolo 3, la pari dignità ed eguaglianza di tutti i cittadini, anche con l’espressione ‘senza distinzione di razza’. Taluno ha opinato che, possa apparire un’involontaria concessione terminologica, a tesi implicitamente razziste. I Costituenti ritennero, al contrario, che manifestasse in modo inequivocabile, la distanza che separava la nuova Italia da quella razzista. Per ribadire mai più”.
Anche il premier Giorgia Meloni ha voluto esprimere il suo commento:
“La Shoah rappresenta l’abisso dell’umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione, con l’infamia delle leggi razziali del 1938. È nostro dovere, fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo, non si riduca ad un mero esercizio di stile”.