Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è tornato a parlare in un video social, affrontando svariati temi, tra cui quello relativo alle intercettazioni. Ecco le sue dichiarazioni:
“Dopo molto tempo, l’Italia ha un ministro della Giustizia di cultura liberale e garantista, una cultura profondamente affine alla nostra. Questa è una buona notizia per il Paese, per il governo, per tutti gli italiani, di tutte le parti politiche. Noi di Forza Italia, sosterremo l’azione del Ministro Nordio con assoluta convinzione. La giustizia italiana ha bisogno urgente di essere riformata, e il nostro ministro ha dimostrato di voler lavorare seriamente per questo obbiettivo”.
Poi, continua: “Il nostro obiettivo non è certo un conflitto fra politica e magistratura. Le nostre riforme non sono contro i magistrati, sono per i cittadini. Certo, incontrano l’ostilità di alcuni settori politicizzati della magistratura. Alcuni di questi magistrati sono passati direttamente dai loro uffici giudiziari alle aule del Parlamento, nelle file dei Cinque Stelle. Questo dimostra quanto poco quei magistrati potessero essere imparziali. Altri loro colleghi e amici sono rimasti nelle correnti di sinistra dell’ordine giudiziario. Ma noi sappiamo che la gran parte della magistratura è sana, è corretta, svolge il suo compito con imparzialità e con profondo senso dello Stato. Noi vogliamo valorizzare la professionalità dei magistrati seri, quelli che fanno le inchieste senza calpestare la dignità e la libertà dei cittadini, quelli che giudicano senza essere condizionati da preclusioni ideologiche o da calcoli di carriera”.
Il Cavaliere aggiunge: “La polemica sull’uso delle intercettazioni, dei sistemi più invasivi, come i virus informatici, è il più tipico esempio della differenza fra la nostra visione liberale della giustizia e quella dei giustizialisti illiberali. Noi sappiamo benissimo che in alcuni casi, le intercettazioni sono uno strumento d’indagine necessario. Nessuno ha mai pensato di impedirne o di limitarne l’utilizzo per le indagini di Mafia o di terrorismo. Quella che invece ci ripugna, quella che combatteremo sempre con tutte le nostre forze, è l’idea che tutti gli italiani possano essere trattati come sospetti mafiosi o sospetti terroristi. E’ l’idea che la libertà, la privacy, l’intimità di ciascuno di noi, delle nostre case, delle nostre conversazioni, possa essere violata con la massima facilità. Che la tecnologia, con la scusa di prevenire i reati, possa controllare e soffocare la nostra libertà. E’ quello che già avviene in Cina, dove un sistema capillare e sofisticato di controlli, basato sul riconoscimento facciale e quello vocale, serve per reprimere il dissenso delle minoranze religiose. Noi non vogliamo questo modello di società. Lo ripeto, non possiamo trattare tutti i cittadini come se fossero sospetti mafiosi o sospetti terroristi”.
Infine, conclude: “Sosterremo con convinzione le proposte sulla giustizia annunciate dal Ministro Nordio, che trovano un significativo consenso anche oltre il perimetro della maggioranza. Lo stato di diritto e la libertà dei cittadini sono grandi temi, sui quali non ci si dovrebbe dividere. Sui quali maggioranza e opposizione, politica e magistratura dovrebbero lavorare insieme. Noi siamo pronti a farlo”.