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Napoli. Gambrinus torna ai tempi di Wilde e Croce, riaprono due storiche sale

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Il Gran Caffè Gambrinus torna alla sua dimensione originaria, riacquisendo due sale su via Chiaia ai civici 3 e 4. Siglato ieri l’accordo in Città Metropolitana alla presenza del Consigliere Metropolitano Delegato al Patrimonio, Antonio Sabino, al piano terra del Palazzo della Prefettura. Tali locali, situati al piano terra del palazzo della Prefettura rientrano nel patrimonio della Città Metropolitana di Napoli. L’apertura delle nuove sale, dopo i lavori di ricongiungimento dei corpi degli edifici, dovrebbe avvenire entro sei mesi.

Finalmente il ritorno alle origini, andremo a rioccupare le sale un tempo frequentate da Matilde Serao, Oscar Wilde, Jean Paul Sartre, Benedetto Croce e Gabriele D’Annunzio. È una storia lunga 87 anni da quando il locale fu chiuso nel ’37. Proseguirono poi nell’impresa Antonio e Arturo Sergio e Giuseppe Rosati, sino a ieri quando finalmente Benedetta Sergio, Michele Sergio e Massimiliano Rosati sono riusciti ad acquisire gli originali vani che costituivano il corpo storico del locale”, spiega l’amministratore unico del Gambrinus Arturo Sergio. “Plauso va dato ad Amato Lamberti, ex presidente della Provincia e ad Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro e presidente della Fondazione Univerde e docente nelleuniversità di Milano Bicocca,Roma Tor Vergata e Napoli Federico II per il sostegno, sino all’attuale sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, dimostratosi molto sensibile al tema”, conclude Sergio.

Auguri al Gambrinus e ai loro proprietari e grazie a Gaetano Manfredi. Ero un giovane consigliere Regionale quando nel 1990 scoprii che al Gambrinus mancavano le sale più belle occupate da una banca. Sono contento che la Città Metropolitana abbia portato a termine questo recupero che iniziammo negli anni ’90 con il Presidente Amato Lamberti e a cui ho avuto l’onore di assistere da ministro dell’Agricoltura.” Il Palazzo della Prefettura, già Palazzo della Foresteria fu costruito agli inizi dell’800, precisamente nel 1815, su progetto dell’architetto neoclassico Leopoldo Laperuta (1771-1858), quando il Re Ferdinando I decise di erigere un fabbricato – sul terreno ricavato dal preesistente convento di Santo Spirito, sorto nel 1326 – per ospitare i forestieri che venivano a visitare la corte borbonica.

Dal 1973 si è assistito a un progressivo recupero, che ha portato il Caffè a essere quello che è oggi. L’atto firmato questa mattina può, adesso, 85 anni dopo il suo smembramento, costituire il primo passo per il recupero della sua dimensione originaria, mantenendo la funzione di caffè letterario e di promotore di iniziative culturali nel salotto della Città.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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