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Napoli. Matteo braccato allo stadio per aver trattenuto un pallone

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“Sto facendo parlare di me? Speravo succedesse per qualcosa di migliore…”. Matteo inizia a parlare così, con ironia, rivolgendosi al suo intervistatore Gianni Simioli. L’ospite della Radiazza di Radio Marte è il 16enne cui è stato comminato un Daspo per non aver restituito un pallone finito sugli spalti durante Napoli-Cremonese di Coppa Italia.

Al di là delle intenzioni, il ragazzo inizia poi a raccontare i concitati attimi “Ho preso il pallone e ho visto tre steward scendere e avvicinarsi. Sono scappato, tenendo il pallone con me. Mi rincorrevano. Quando sono salito sopra uno steward mi ha fatto lo sgambetto e sono caduto. Il pallone però non l’ho lasciato. Mi hanno accerchiato una quindicina di steward.

Simioli ha poi ricevuto in diretta la telefonata di Maria, una steward del Maradona. “Il ragazzo non sta dicendo la verità”, è la ricostruzione della donna. “Chi entra allo stadio accetta il regolamento dell’impianto – prosegue – Condanno il modus operandi degli steward se sono stati violenti, però il ragazzo doveva restituire immediatamente quel pallone. Se degli steward si avvicinano con educazione, perché Matteo risponde ‘il pallone è mio e non te ridarò’?”.

Capisco la passione e la voglia di portarsi a casa quel pallone – spiega – Ma veramente state facendo che questo ragazzino deve avere un Daspo e sporcarsi la fedina penale per un pallone?”, incalza la steward, che pure non si dice convinta della severità della pena.
Simioli si è quindi rivolto direttamente a Matteo in chiusura: “Io devo dirti che non lo devi fare, però ti capisco, a 16 anni l’avrei fatto anche io”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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