Aggressioni verbali e minacce quotidiane, due aggressioni fisiche nell’ultimo mese. E’ il bilancio di guerriglia del pronto soccorso dell’Ospedale Santobono di Napoli. In un paio di occasioni si è sfiorata la tragedia, come quando un utente ha preso un estintore e lo ha scagliato contro un’infermiera, salva grazie allo scudo umano di colleghi e guardie giurate.
Tra medici e infermieri serpeggia una preoccupazione crescente. Ne è testimone Sabrina Abate, infermiera, oggetto di diverse aggressioni verbali e testimone di quelle fisiche: “Madri e padri ne dicono di tutti i colori. Minacce, offese. Spesso mi dicono che mi aspettano nel parcheggio. Ho visto gli occhi dei colleghi che hanno avuto scontri fisici e c’è paura. Io amo questo lavoro, ma il pensiero che quando vado via posso essere aggredita mentre raggiungo l’automobile non mi fa stare tranquilla”.
A dire basta ci ha pensato spesso anche Sabrina: “Me lo sono detto tante volte, ma è un pensiero che non ho mai concretizzato. Mi chiedo quanto riuscirò a resistere”. Il personale attende il presidio di polizia: “Ben venga – conclude il primario – Noi vogliamo solo lavorare tranquilli. Senza un’opera di repressione non si può ricominciare”.