Era il maggio 2002, quando aveva accoltellato un coetaneo sugli scogli di Marechiaro, ma nonostante le accuse gravissime a suo carico, il giudice aveva voluto concedergli una seconda occasione, garantendogli un regime di messa alla prova.
Tuttavia, tale provvedimento non ha sortito alcun effetto sul responsabile, il quale è tornato a colpire. Infatti, egli ha pugnalato al fianco un altro 16enne, durante una partita di calcetto a Scampia. La vittima è ora in ospedale, dove ha subito due interventi chirurgici.
Pertanto, sulla questione è intervenuto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato l’accaduto:
“È la riprova di quello che gridiamo a gran voce da sempre. Per certi soggetti, dediti alla violenza, che non si fanno scrupoli ad attentare alla vita altrui, serve soltanto il carcere, che siano minori o no. Questo clima di tolleranza, di permissivismo, travestito da garantismo, sta in pratica premiando i delinquenti e facendo ‘soccombere’ la gente perbene. Cioè l’ordine giusto delle cose è stato sovvertito”.
Poi, aggiunge: “Va ricordato inoltre che, il minore in questione, è figlio di un soggetto condannato all’ergastolo come esponente del clan Lo Russo, ed è quindi cresciuto in un ambiente dove la sopraffazione, la violenza e lo sprezzo della vita umana sono i valori su cui si punta. Ecco, ancora una volta dobbiamo dire che ai criminali e ai camorristi, vanno tolti i figli”.