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Incubo usura a Napoli: commerciante si ritrova a pagare 22mila euro dopo un prestito di 600 euro

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Un vero e proprio incubo quello vissuto da un commerciante di Napoli, vittima di usura aggravata dal metodo mafioso. Pertanto, per il medesimo reato, è finito in manette un 33enne già noto alle forze dell’ordine.

A tal proposito, ecco le parole del presidente del Forum delle Associazioni Antiusura e legale di Codici Campania, impegnati in una serie di azioni legali a tutela delle vittime di usura:

“Da un prestito iniziale di 600 euro, il commerciante si è ritrovato a dover pagare oltre 22mila euro. Nel corso del tempo l’uomo ha ridato all’usuraio 17mila euro, terrorizzato dalla parentela che ostentava con un personaggio di spicco di un clan operante a Scampia e Secondigliano. I Carabinieri l’hanno bloccato quando stava intascando 500 euro. Il timore è che possano esserci altre vittime, e per questo ci siamo attivati per fornire assistenza legale”.

Rincara la dose Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici:

“La crisi sta spingendo sempre più persone a rivolgersi agli strozzini, per poter far fronte a spese fino a poco tempo fa di routine. Pensiamo alle bollette, per molti diventate insostenibili. Sono situazioni diffuse, estremamente delicate, perché la disperazione può portare a scelte sbagliate. Anche quando tutto sembra perduto, bisogna restare nella legalità. Chiedere un prestito ad uno strozzino non è la soluzione, ma l’inizio di un incubo. Gli strumenti di aiuto ci sono, e su quelli bisogna puntare”.

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