Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale della Bandiera, ha così raccontato:
“Era il 7 gennaio 1797 quando i rappresentanti di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia innalzarono il primo Tricolore. Sotto questi colori, con questi sentimenti, i nostri avi, nei decenni successivi, si batterono per realizzare l’unità d’Italia. Il Tricolore accompagnò la guerra di liberazione e, scelto dai Costituenti come vessillo della Repubblica, costituisce il simbolo dell’unità e indivisibilità del Paese, e di quel patrimonio di valori e principi comuni solennemente sanciti dalla nostra Carta costituzionale”.
Poi, ha aggiunto: “I valori e i principi comuni espressi nel Tricolore rappresentano la risorsa ideale e morale a cui attingere, per affrontare le difficoltà che ogni nazione si trova ad attraversare. Espressione della passione civile del popolo italiano, il Tricolore esprime la volontà di uno Stato democratico, aperto alla collaborazione internazionale e vicino ai cittadini, che persegue, in primo luogo a favore dei giovani, le migliori condizioni per la costruzione del futuro, in un clima di pace, giustizia, coesione sociale. Viva il Tricolore, viva la Repubblica”.
Rincara la dose anche la premier Giorgia Meloni, che ha così proseguito:
“In un famoso quadro del 1920, Cafiero Filippelli dipinge una donna intenta a rammendare un Tricolore. Un’immagine straordinaria, metafora del nostro impegno quotidiano. Ricucire ciò che è strappato, riannodare i fili del nostro stare insieme, riscoprirsi comunità: è questa la strada che intendiamo seguire per liberare le energie migliori della nazione, e rendere l’Italia ancor più protagonista in Europa e nel mondo”.