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Napoli. Ciro muore in uno scontro frontale, lutto in polizia lo struggente messaggio della compagna

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Lutto a Napoli per la tragica morte di Ciro Calcagno, poliziotto in servizio presso la Questura di Napoli. Il 34enne, la scorsa notte, per cause da accertare, ha impattato mentre era alla guida della sua auto contro un altro veicolo. L’impatto, avvenuto tra Giugliano e Villaricca, è stato violento e nulla hanno potuto i soccorsi. Con lui in auto anche la compagna che, a qualche ora dalla tragedia, ha pubblicato un lungo post sui social. “Tu mi hai fatto comprendere l’amore vero, fatto di follie, viaggi improvvisati, acquisti improvvisi perché “bell e buon si muore”. Io e te eravamo uguali, ci davamo agli altri senza riserve e rimanevamo male quando non ci tornava affetto.

Quando le cose non andavano bene dicevamo “c’amma fa, amma suffri prima di vedere il sole”, aspettando una gioia, una casa, un figlio che volevi sempre e che mi chiedevi e io puntualmente ti rispondevo “tutti i soldi che spendi per l’auto te facc spendere in pannolini” e tu rispondeviAmen, vuless o ciel”.A loro va il mio grazie. Quello era il tuo universo, con loro passavi le tue giornate, e con Alfonso Amatino il tuo capo della volante, che per te era un “padre” lavorativo, una guida.. io ti prendevo sempre in giro, ti dicevo “siete come Dante e Virgilio in questo inferno”.

Al di là di tutto abbraccerò sempre con onore questa divisa, così come l’avevo abbracciata con te. A loro dico grazie perché eri entusiasta di questo nuovo progetto. Mi hai resa partecipe anche di quel mondo a me sconosciuto, così come solo un compagno di vita sa fare. Ora solo tu mi puoi abbracciare e dare la forza, così come devi dare la forza a tutta la tua famiglia e ai tuoi amici, perché intorno si è fermato il mondo. Ti amo per sempre, tua pesciolona, angioletto della Thun, anima mia… come mi chiamavi sempre”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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