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Tutta la debolezza dei bulli

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A quale bisogno risponde il comportamento del bullo? Se lo osserviamo bene, notiamo sin da subito un bambino/a che ha bisogno di emergere in un contesto in cui non riesce a brillare se non con atteggiamenti aggressivi o che almeno riescano ad attirare le risate degli amici.

Il bullo mira, soprattutto i ragazzi brillanti geniali e intelligenti, figure queste che evidenziano ancor più l’inadeguatezza del bullo. Cosa fa questi? Lo mette in ridicolo agli occhi della folla (secondo lui) sentendosi superiore quando dentro sa di essere in deficit.

Attenzione , il bullo non sceglie di essere tale, il suo non è un processo consapevole, lui sta incanalando delle energie che vengono direzionate a seconda di diversi fattori, personali ed anche dipendenti dal contesto in cui si vive.

Prendere in giro i compagni, far loro brutti scherzi, escluderli dal gioco, offenderli, picchiarli, rubare o rovinare oggetti altrui, obbligare un coetaneo a farsi dare merenda o soldi: queste sono solo alcune delle azioni diffamatorie e umilianti che esercita il bullo a scapito della vittima. Il bullismo è un fenomeno sociale e scolastico molto emergente e quotidiano, purtroppo. Si esplica in una situazione “relazionale” in cui, contemporaneamente, qualcuno prevarica e qualcun altro è prevaricato.

Il bullo potrebbe essere a sua volta una vittima di bullismo: la vittima, infatti, arrabbiata per i maltrattamenti e umiliazioni subite, irritato dal troppo silenzio covato dentro, si ribella con atti di vendetta spietati. Oppure il bullo riveste questo ruolo perché è l’unico che gli permette anche in famiglia di sopravvivere dove i ruoli genitoriali vengono meno, sono confusi e permissivi. Potrebbe aver subito dei maltrattamenti e appreso che quella è l’unica forma per riscattarsi da un mondo “cattivo”.

Il bullo contrariamente a quanto si pensi è solo nella sua rabbia, unica arma per farsi, o crede di farsi, riconoscere e apprezzare nel gruppo, ma anche lui, come la vittima ha bisogno e ha diritto ad essere aiutato, ascoltato e sostenuto nel suo disagio. Nell’età evolutiva è bello e legittimo crescere sereni e socialmente attivi, sia bulli che vittime, entrambi deboli nello stesso fenomeno.

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