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Cronaca

La ‘ndrangheta mette le mani su Manhattan con estorsioni, armi e droga: 18 fermi

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Blitz all’alba della Dia di Catanzaro e della Squadra Mobile di Crotone, che coadiuvati dai colleghi dell’FBI americana, hanno smantellato la cosca Corigliano-Comito di Rocca di Neto, capace di elevarsi fino agli Stati Uniti, in particolare a New York.

Pertanto, nel corso dell’operazione, sono stati eseguiti 18 fermi, con altre 32 persone finite sotto accusa, a vario titolo, dei reati di narcotraffico, spaccio di cocaina, eroina e marijuana, oltre a estorsione e armi, entrambi aggravati dalla finalità mafiosa.

In particolare, a finire in manette è stato il presunto capo della locale rocchitana Pietro Corigliano, mentre risulta indagato a piede libero il boss di Papanice Mico Megna. Ecco quanto scrivono i Pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio nel decreto di fermo:

“È emerso fin dal principio che Pietro, manifestava l’intenzione di sottrarsi ad un’eventuale cattura assieme al proprio luogotenente, riparando in un’area segreta situata in località ‘Pedalaci’, già utilizzata in situazioni simili. Da qui il blitz scattato in tutta fretta, per evitare un più che probabile rischio di fuga degli accusati da sottoporre a misura precautelare. Le indagini, che sono una costola dell’operazione ‘Six Towns’ del 2018, contro i clan della Valle del Neto, hanno preso piede a marzo 2020 e ipotizzano l’esistenza di una ‘ndrina, che sarebbe stata capace di infiltrarsi nel tessuto socio-economico di Rocca di Neto, oltre che essere impegnata in proficuo smercio di sostanze stupefacenti”.

Tuttavia, grazie al supporto degli investigatori statunitensi, la Procura antimafia di Catanzaro è riuscita a far luce pure sul presunto radicamento del clan di matrice rocchitana a New York. Qui, per gli inquirenti, il gruppo criminale si sarebbe contraddistinto per una serie di richieste estorsive ai danni delle attività commerciali di Manhattan.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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