La morte di Sinisa Mihajlovic, avvenuta ieri presso una clinica romana, ha gettato nello sconforto il mondo del calcio e non solo. Infatti, il serbo, oltre ad essere un atleta e un calciatore fantastico, era anche un uomo generoso e senza peli sulla lingua, che diceva sempre quello che pensava e che durante la malattia, è diventato esempio di grande umanità.
Tuttavia, tra le tante persone che lo ricordano, un posto speciale conservano le parole della famiglia:
“La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente, ha lottato contro un’orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa, resterà sempre con noi. Vivo, con tutto l’amore che ci ha regalato”.
In particolare, toccante è il ricordo della figlia Virginia, la quale ha così dichiarato:
“Il mio cuore oggi è spezzato, in frantumi. La mia anima peggio, e non riesco a continuare a parlare del mio super eroe, per me papà, per voi Siniša Mihajlovic. Fa troppo, troppo male. È dura papà. È dura. In questo momento d’immensa sofferenza, avrei solo bisogno di un tuo abbraccio. Non un abbraccio qualsiasi, il tuo. Mischiato al tuo profumo, che come la tua anima, rimaneva addosso. E chi ti conosce, sa a cosa mi riferisco”.
Poi, prosegue: “Impossibile accettare tutto questo, ma trovo la forza nell’amore immenso che mi hai donato in questi anni di vita insieme, talmente forte che mi accompagnerà per il resto dei miei giorni. Dopo aver scoperto il tuo destino, ringrazio di averti avuto con me per questi anni, in cui mi hai donato tutto, tutto quello che un padre avrebbe potuto donare ad una figlia, anzi molto di più. Mi hai amata immensamente, con tutte le forze che avevi. Mi hai protetta da ogni cosa, da tutti e tutto. Tu sei stato troppo. Troppo per me. Troppo per noi. Troppo per tutti”.
Rincara la dose sua sorella Viktorija, che cita alcuni versi di una poesia di Montale:
“Ho sceso, dandoti il braccio, un milione di scale. Ti amo con tutto il mio cuore papà, anima pura, rara, orgoglio della mia vita, mio eroe, mio grande amore. Ovunque tu sia, io so amare fino a lì”.
Infine, riportiamo le parole dell’amico fraterno Roberto Mancini, CT della Nazionale:
“Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori. Non è giusto che una malattia così atroce, abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, com’era abituato a fare in campo. Ed è proprio così che Sinisa, resterà per sempre al mio fianco, anche se non c’è più, come ha fatto a Genova, a Roma, a Milano e poi anche quando abbiamo preso strade diverse”.
Si accoda al cordoglio di famiglia e amici anche il Premier Giorgia Meloni:
“Hai lottato come un leone in campo e nella vita. Sei stato esempio e hai dato coraggio a molti che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un gran cuore. Sei e resterai sempre un vincente. Addio Sinisa Mihajlovic”.