Blitz della Guardia di Finanza, che nell’ambito di un’operazione denominata ‘Revolvo’, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre imprenditori e un Pubblico Ufficiale. Inoltre, nell’inchiesta sono indagate altre 10 persone, tra cui funzionari del Comune di Reggio Calabria.
Al contempo, è in corso l’esecuzione del sequestro preventivo di 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. In particolare, le persone poste ai domiciliari sono accusate a vario titolo, dei reati di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e turbata libertà degli incanti, con l’aggravante dell’agevolazione alla ‘ndrangheta.
Secondo una prima ricostruzione, le indagini hanno consentito di rilevare l’esistenza di una cordata d’imprenditori edili, contigui alla ‘ndrangheta e facenti capo ad un unico gruppo familiare, che grazie alla corruzione di diversi funzionari, sono riusciti ad aggiudicarsi diverse commesse di edilizia pubblica.
Inoltre, dagli accertamenti della Guardia di Finanza, sarebbero emerse gravi condotte perpetrate da un carabiniere, il quale avrebbe consentito ad uno degli indagati, sottoposto agli arresti domiciliari, di disattendere sistematicamente le prescrizioni derivanti dalla misura cautelare.