Due società e undici indagati sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Avellino, con l’accusa di associazione a delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
In particolare, avrebbero utilizzato falsi crediti d’imposta per 15 milioni per interventi edilizi mai avvenuti, nell’ambito dei cosiddetti bonus facciate e bonus ristrutturazioni. Pertanto, le indagini hanno consentito d’identificare sette persone sprovviste dei requisiti per giustificare crediti d’imposta pari a 5 milioni e mezzo, che poi avevano tentato di cedere.
In seguito, le indagini hanno permesso di ricostruire un contesto più ampio, riconducibile ad un sodalizio criminale con sede legale sull’intero territorio nazionale, il quale attraverso la costituzione di diverse società intestate a prestanome, avrebbero creato crediti d’imposta per quasi dieci milioni di euro, sulla base di attestazione di lavori di ristrutturazione e di rifacimento delle facciate in realtà mai avvenuti.
Pertanto, il Gip del Tribunale di Avellino ha disposto il sequestro preventivo delle due società, al fine di impedire la riscossione dei 5 milioni e mezzo di crediti fittizi, e per recuperare le somme pari a nove milioni e 428 mila, ritenute profitto del reato.