La deputata Elly Schlein è intervenuta all’incontro ‘Parte da noi’ in corso a Roma, dove ha parlato della sua probabile candidatura alla segreteria del Pd. Ecco le sue parole:
“Parte da noi una storia nuova, che possa costruire l’alternativa che merita questo Paese. Il governo Meloni ha già dimostrato il suo volto, criticando anche la manovra, che è contro i poveri. Siamo qua per far partire un percorso collettivo, per un contributo alla ricostruzione di un nuovo Pd di cui abbiamo bisogno. Questo processo costituente è un’occasione. Portiamo le nostre proposte. Non siamo qua per fare una partita da resa dei conti identitaria, ma per fare il nuovo Pd, tenere insieme la comunità e salvaguardare il suo pluralismo, le sue diversità, ma senza rinunciare ad un’identità chiara, comprensibile e coerente. Non è una sfida da leggere nella divisione fra riformismo e radicalità, c’è un campo comune: come cambiare il modello di sviluppo neoliberista che si è rivelato insostenibile. Siamo qua non per fare una nuova corrente, siamo un’onda non una corrente nuova. Non ci saranno mai gli schleiniani”.
Poi, ha proseguito: “La visione del futuro che parte da noi parte da tre sfide cruciali: diseguaglianze, clima e precarietà. Le destre non ne parlano, è come se vivessero in un altro paese. Il disegno di Calderoli sull’Autonomia differenziata affonda le radici nel progetto leghista di secessione, va rigettato. Non tutte le leadership femminili sono femministe, non ce ne facciamo niente di una premier donna che non aiuta le altre donne, che non ne difende i diritti. Nella manovra, si restringe opzione donna e si differenziano le donne sulla base dei figli. Mi auguro che Meloni voglia ritirare la querela a Saviano, non si possono colpire gli scrittori e le scrittrici”.
Poi, aggiunge: “A Renzi, che dice di averci portato in Parlamento, dico di non dimenticare che per quanto mi riguarda, a portarmi in Parlamento furono 50 mila preferenze. Renzi ha il merito di aver spinto me e tanti altri fuori dal Pd, con una gestione arrogante. Ha ridotto il Pd in macerie e poi se n’è andato. Io mi rimetto in viaggio, per riascoltare la base, i circoli. La fase costituente non può finire con le primarie, anche dopo servirà il coraggio di cambiare. Serve una cosa nuova, perché quello che siamo stati fino a qua non basta. Non sprechiamo la Costituente, è una sfida, non la vince chi si candida ma una comunità. Bisogna valorizzare una nuova classe dirigente, con amministratrici e amministratori. Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura, per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd. Insieme a voi, voglio diventare la segretaria del nuovo Pd”.