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Napoli. Emessi 9 provvedimenti di divieto di accesso ai pubblici esercizi

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Il Questore di Napoli ha emesso sette provvedimenti di Divieto di accesso ai pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento ex art. 13bis del D.L. 14/2017, come modificato dal D.L. 130/2000. Due di questi, della durata di due anni, sono stati adottati nei confronti di un 25enne e un 40enne, entrambi napoletani con precedenti di polizia, che lo scorso 21 novembre si erano resi responsabili di una rapina aggravata in via dei Tribunali e, per tale motivo, erano stati denunciati. Un altro, della durata di un anno, è stato irrogato ad un 20enne tunisino che lo scorso 20 novembre, in via Mezzocannone, era stato arrestato per lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale. Ancora, quattro provvedimenti, della durata di un anno, sono stati emessi nei confronti di altrettante persone, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che nella serata dello scorso 25 giugno a Portici, presso il “molo del Granatello”, si erano resi responsabili di un’aggressione ai danni di due minori, pertanto erano stati denunciati per minacce aggravate e lesioni personali ed uno di essi anche per porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Infine, altri due provvedimenti ex art. 13 del D.L. 14/2017, come recentemente modificato dal D.L. 130/2020, della durata di tre anni, sono stati emessi nei confronti di due cittadini del Gambia, di 24 e 35 anni, che nel pomeriggio di mercoledì 23 novembre in piazza Bellini erano stati arrestati per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e per false attestazioni a Pubblico Ufficiale. Tali provvedimenti, predisposti dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, prevedono il divieto di accedere ai pubblici esercizi o ai locali di pubblico trattenimento nelle strade in cui si sono svolti i fatti nonché di stazionare nelle loro immediate vicinanze.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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